30 anni dalla “Legge quadro sulle aree protette“
Si parla frequentemente di sostenibilità ambientale, di tutela del territorio, di biodiversità, pertanto, oggi è doveroso ricordare i 30 anni dalla promulgazione della Legge 6 dicembre 1991, n. 394 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 13 dicembre 1991) “Legge quadro sulle aree protette”.
Questa legge fu approvata dall’intero Parlamento italiano con Giulio Andreotti Presidente del Consiglio dei Ministri e Francesco Cossiga Presidente della Repubblica.
Le finalità della legge 394/91, giustamente considerata una delle migliori leggi di carattere ambientale del nostro Paese, tuttora vigente, in attuazione degli articoli 9 e 32 della Costituzione e nel rispetto degli accordi internazionali, detta principi fondamentali per l’istituzione e la gestione delle aree naturali protette, al fine di garantire e di promuovere, in forma coordinata, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale del paese.
Costituiscono il patrimonio naturale le formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche e biologiche, o gruppi di esse, che hanno rilevante valore naturalistico e ambientale.
I territori nei quali siano presenti questi valori, specie se vulnerabili, sono sottoposti ad uno speciale regime di tutela e di gestione.
La Legge quadro sulle Aree Protette prevede che il perseguimento delle finalità istitutive avvenga anche attraverso l’integrazione tra uomo e ambiente naturale, e anche mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici e delle attività agro-silvo-pastorali e tradizionali.
Le aree protette rappresentano un vanto per l’Italia. In Italia esistono 871 aree protette, per un totale di oltre 3 milioni di ettari tutelati a terra, circa 2.850mila ettari a mare e 658 chilometri di costa. I parchi nazionali sono 24 e coprono quasi 1,5 milioni di ettari a terra e 71mila a mare; le Aree marine protette, invece, sono 29, per un’estensione di circa 222mila ettari e ad esse occorre aggiungere due parchi sommersi ed il Santuario internazionale dei mammiferi marini, con altri 2.5 milioni di ettari protetti, per un totale di 32 Aree marine protette (dati del VI aggiornamento dell´Elenco Ufficiale delle Aree protette – Ministero della Transizione Ecologica, già Ministero dell’ambiente e della tutela territorio e del mare).
La quantità e la qualità di superficie italiana protetta è superiore alla media europea e tra le più grandi a livello mondiale.
Le aree protette italiane costituiscono una componente essenziale di due obiettivi strategici per il benessere dei cittadini, la protezione della natura e dell’ambiente e lo sviluppo economico, per un futuro sano e sostenibile.
In Italia il 3.12.1922 è stato istituito il primo Parco nazionale, il Gran Paradiso; successivamente con relative leggi sono stati istituiti altri tre parchi storici, l’ 11.01.1923 il Parco nazionale d’Abruzzo, diventato nel 2001 Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio, Molise, il 25.01.1934 il Parco nazionale del Circeo e il 24.04.1935 il Parco nazionale dello Stelvio.
La sorveglianza sui territori delle aree naturali protette di rilievo internazionale e nazionale è esercitata, ai fini della legge 394/91, dal Corpo Forestale dello Stato; con l'art.7 del Decreto Legislativo n. 177 del 19 agosto 2016 il C.F.S. è stato assorbito nell'Arma dei Carabinieri con il conseguente trasferimento delle funzioni già svolte.
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