La rivoluzione scientifica al femminile

Di Serena Ricci

24 giugno 2021

Dai dati emersi dall’ufficio statistico dell’Unesco in occasione dell’edizione italiana del premio L’Oréal – Unesco ‘Per le Donne e la Scienza’2021, le donne rappresentano ancora una minoranza nell’ambito della ricerca scientifica, costituendo circa un terzo dei ricercatori a livello mondiale. Tra il 1901 e il 2020, ad esempio, meno del 4% dei premi Nobel (solo 23) è stato assegnato a donne, considerando solo quelli per la Fisica, la Chimica, la Fisiologia o la Medicina. Quest’anno sono state premiate sei ricercatrici italiane con il prestigioso Premio alla presenza della Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti. Rimane tuttavia una strada in salita e diversi sono i fattori che ostacolano una donna nell’intraprendere una carriera in ambito scientifico, dall’autostima e valutazione di se stessi, all’accessibilità delle opzioni disponibili a livello accademico oltre alla farraginosità della diffidenza di genere. Una degna rappresentante della fisica femminile è Chiara Marletto. Collaborando presso il Wolfson College dell'Università di Oxford con David Deutsch, pioniere del computer quantistico in grado di elaborare nello stesso momento, in virtù delle sue capacità di calcolo parallelo, diverse soluzioni per un singolo problema, anziché semplici calcoli sequenziali come avviene attualmente per i computer tradizionali, ha elaborato la Constructor theory, o teoria della possibilità, che si propone di conciliare due ambiti in apparenza lontanissimi come l’evoluzione di Darwin e la fisica elementare. «In questa teoria - spiega Marletto - una trasformazione è impossibile se le leggi della fisica la proibiscono. Altrimenti essa è possibile”. L'obiettivo della teoria dei costruttori è riscrivere le leggi della fisica in termini di principi generali che assumono la forma di controfattuali, affermazioni su cosa è possibile e cosa è impossibile.

Chiara Marletto

È l'approccio che ha portato Albert Einstein alle sue teorie della relatività e che viene superato dalla teoria del costruttore che spera di fornire i principi alla base di una vasta classe di teorie della fisica, comprese quelle che non sono ancora state elaborate, come la teoria della gravità quantistica che unirebbe la meccanica quantistica con la relatività generale. Lo scopo è quello di creare un costruttore universale che potrebbe essere rappresentato da una stampante 3D per tutti gli usi, in grado di costruire qualsiasi oggetto fisico, inclusa una copia di se stesso, programmata per eseguire non solo tutti i calcoli possibili, ma tutte le trasformazioni fisiche consentite dalle leggi della fisica alle quali, a differenza dei biologi che hanno teorizzato l’evoluzione, i fisici non hanno ancora dato una risposta.La Marletto ha ribadito: “Quando ho scelto la fisica non sentivo che c'era un problema, perché i miei genitori mi hanno sempre trattato come un individuo, indipendentemente dal genere(..)Sono uno scienziato e mi interessa la fisica”. A suo dire le donne si devono rendere conto di poter fare quello che vogliono(sempre che sia consentito dalle leggi della fisica) al fine di ottenere una maggiore presenza femminile nella fisica come in altri ambiti scientifici, grazie anche alla sua teoria del “si può e del non si può”.