Saloni in crisi? Auto, salta Ginevra. Moto, assenze importanti all’EICMA di Milano

Di Massimo Falcioni

20 ottobre 2021

Non tira una bella aria per i grandi saloni internazionali di auto e di moto, per decenni appuntamenti importanti da non mancare per le Case del settore quali vetrine per presentare ai media e al pubblico la nuova produzione nella logica del “business to business”, cioè incontrare e fare accordi con clienti, fornitori, partner, tutti convinti della esigenza di dover essere presenti, in gran lustro, sempre e comunque. Fa riflettere quel che sta succedendo, pur se in modo diverso, in due Saloni storici delle quattro e delle due ruote, da molti considerati i number one nel mondo: il Salone dell’auto di Ginevra nato nel 1905, già annullato nel 2020 e 2021 causa pandemia, viene cancellato e non si terrà nemmeno nel 2022 mentre il Motosalone di Milano (EICMA) nato nel 1914, che ritorna dal 25 al 28 novembre dopo il forfait della scorsa edizione per Covid, subisce le defezioni di grandi Case quali BMW, KTM e, per ultimo, di Ducati, il brand motociclistico che oggi più di ogni altro rappresenta in termini di sportività (quindi di tecnologia e di comunicazione) il Made in Italy. È evidente che quel che sta succedendo in questi due grandi Saloni è la punta dell’iceberg di una situazione “in movimento”, di difficoltà del mercato e di incertezza sulle prospettive del settore dell’auto e della moto, ben al di là della questione Covid.

Salone di Ginevra

In questo quadro, le Case delle quattro e delle due ruote stanno valutando con grande attenzione a anche con preoccupazione la realtà, non solo cercando di capire quali mezzi progettare e immettere sul mercato nei prossimi 5-10 anni in un contesto internazionale senza certezze, dominato non senza contraddizioni, dallo logica della sostenibilità ambientale, ma anche qual è il modo migliore per presentare il prodotto, certi di dover adeguare e rimodulare le strategie di marketing e comunicazione. In questo quadro di instabilità che produce incertezze non meraviglia più di tanto quel che è accaduto la settimana scorsa con la cancellazione ufficiale del Salone di Ginevra 2022 annunciata da Maurice Turrettini, Presidente del Comité permanente du Salon international de l’automobile, dopo che il portavoce degli organizzatori della grande manifestazione svizzera aveva ribadito che il Salone si sarebbe effettuato il prossimo anno, dal 19 al 27 febbraio 2022. Ci si è rifugiati ancora dietro alla pandemia, in particolare alle restrizioni agli spostamenti e alle misure di contenimento sanitario, con accenni alla crisi dei semiconduttori che avrebbe cambiato, secondo Sandro Mesquita, Ceo della società che gestisce il salone svizzero, “le priorità della case automobilistiche”. In effetti la carenza globale di semiconduttori e quindi i disagi sulle catene di approvvigionamento degli stessi (problema che riguarda i tanti settori che impiegano hardware tecnologicamente avanzato) è stata aggravata dalla crisi pandemica provocata dal Covid-19 ma potrebbe addirittura accentuarsi ulteriormente per le specifiche del mercato automotive che sempre più usano componenti elettronici ad esempio per la diffusione dei sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) e per l’attesa invasione dell’elettrico. Intanto la mancanza di chip costerà all’industria automobilistica più di 210 miliardi di dollari di ricavi nel 2021, quasi il doppio rispetto alle previsioni già negative di maggio scorso di 110 miliardi di dollari.


Ma i guai non finiscono lì perché si prevede un calo della produzione di 7,7 milioni di unità rispetto ai 3,9 milioni stimati a maggio 2021 e perché, oltre alla mancanza di chip, ci sono altre mine vaganti quali la carenza di resina e acciaio e la difficoltà di usufruire di mano d’opera, specie di quella adeguata ai nuovi processi tecnologici. Insomma, grandi nodi, non solo tecnici e tecnologici, grandi questioni che vanno ben al di là del settore investendo i rapporti fra gli Stati, la politica internazionale, anzi, la geopolitica. Tornando ai saloni le attuali difficoltà di partecipazione sono legate anche ai costi dato che gli espositori (a Ginevra) pare paghino circa 150-200 euro a metro quadrato con stand da un minimo di 2 mila metri quadrati a 5 mila oltre le altre spese per la progettazione e l’allestimento stand, i viaggi di un centinaio di persone per ogni azienda comprese le ragazze “attirapubblico/attiramedia” (c’è chi ne prevede presto la fine come le “ombrelline” della pit lane in Formula 1 e in MotoGP), l’ospitality in hotel, gadget vari per vip e ospiti di riguardo, promozione e pubblicità: insomma una montagna di soldi (si dice un milione di euro per ogni grande Casa) che non si sa più dove tirar fuori dato il tuono dei temporali in arrivo con le produzioni in stand bay per i nodi della supply chain, clienti disorientati per l’avvento delle nuove tecnologie, normative che diventano per imprese e per i consumatori cappi al collo. Tutto ciò, ovvio, vale non solo per il Salone di Ginevra ma per tutti i saloni in un quadro di rivoluzione, non solo tecnologica, del settore auto e moto che i più temono come il colpo di grazia. L’EICMA di Milano, alla sua 78esima edizione, tenta di resistere e anzi di rilanciarsi e di rilanciare il settore motociclistico sperando che i grandi marchi presenti (Honda, Yamaha, Suzuki, Kawasaki, Triumph, Benelli, Gruppo Piaggio anche con Aprilia, Moto Guzzi, Vespa), Fantic Motor, Royal Enfield, Kymco, Sym ed altri) possano far superare l’insoddisfazione per il forfait di BMW, gruppo KTM e Ducati.


I segnali che provengono dai saloni di Ginevra e di Milano indicano una via già tracciata in primis dalle Case automobilistiche e che, come sempre, sarà poi seguita dalle Case motociclistiche: cioè per la presentazione dei nuovi mezzi non puntare più (almeno non esclusivamente) sui saloni ma concentrarsi su “presentazioni-show” virtuali. Ciò perché la vecchia via “non paga più la botta” essendo oggi con Internet e con l’invasione degli strumenti di comunicazione derivati, non solo i giovani, legati al virtuale. Così hanno già fatto negli ultimi due-tre anni grandi Case automobilistiche, così fanno le grandi Case impegnate in Formula uno e nel Motomondiale, così fa la Casa di Borgo Panigale con la nuova web series Ducati World Premiere 2022 , cioè un percorso ad episodi attraverso cui la Casa bolognese ha già iniziato a mostrare i suoi nuovi modelli sul sito Ducati.com, sul canale You Tube e sui suoi attivissimi social. Quando nell’edizione EICMA 2019 BMW si era presentata con uno stand “ristretto” si era capito dove la Casa di Monaco voleva arrivare, cioè all’addio dal motosalone milanese, di fatto l’addio ai motosaloni intesi e realizzati alla “vecchia maniera”, puntando sui nuovi format digitali. L’appassionato che intende acquistare una nuova moto fin ora voleva vederla da vicino, toccarla, salirci sopra, possibilmente provarla, e quindi il Salone diventava fondamentale. E’ ancora così? Già non è più così per l’acquirente dell’auto. L’elettrificazione alle porte e l’invadenza del politically correct forse non porterà alla fine dei saloni ma imporrà un nuovo modo di pensarli e realizzarli.