Ue, rinviato a data da destinarsi il voto sullo stop auto e benzina.

Di Massimo Falcioni

06 marzo 2023

Ufficialmente è un rinvio deciso dal Coreper, l’organo che riunisce gli ambasciatori permanenti presso l’Unione Europea.  Di fatto, il nuovo rinvio Ue del voto previsto il 7 marzo a data da destinarsi sullo stop alle auto a benzina e diesel entro il 2035  è la presa d’atto del fallimento di chi nel Parlamento europeo voleva imporre a colpi di maggioranza il karakiri di un settore industriale di grande rilievo. Pesa anche l’opinione pubblica fortemente contraria ad un passaggio forzato all’auto elettrica che non solo distruggerebbe migliaia di aziende e posti di lavoro nell’automotive, ma sarebbe una scelta dannosa anche sul piano ambientale, in quanto i futuri mezzi elettrici rischiano di essere alimentati da energia ‘non pulita’, spostando semplicemente le emissioni in altri settori dell’economia o in altri Paesi. E adesso? “Il Coreper tornerà sulla questione a tempo debito” ha comunicato il portavoce della Presidenza svedese del Consiglio Ue,  Daniel Holmberg. “Il nuovo rinvio in sede Ue sulla decisione riguardante lo stop ai motori termici al 2035 tiene giustamente conto di una forte resistenza di alcuni Paesi europei, con l’Italia in prima fila, a un’impostazione del Regolamento troppo ideologica e poco concreta”. Lo scrive il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, commentando il rinvio a data da destinarsi dell’espressione del parere da parte del “Comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri dell'Unione europea" sul Regolamento Ue che blocca la produzione e la commercializzazione dei veicoli alimentati a benzina e diesel dal 2035. “L’Italia - prosegue Pichetto - ha una posizione molto chiara: l’elettrico non può essere l’unica soluzione del futuro, tanto più se continuerà, come è oggi, ad essere una filiera per pochi. Puntare inoltre  sui carburanti rinnovabili - spiega il Ministro - è una soluzione strategica e altrettanti pulita, che consente di raggiungere importanti risultati ambientali evitando pesanti ripercussioni negative in chiave occupazionale e produttiva”. “La decarbonizzazione del settore dei trasporti, che resta obiettivo prioritario - aggiunge Pichetto - deve tenere conto delle peculiarità nazionali e di tempistiche compatibili con lo sviluppo del settore dell’automotive.

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Ci auguriamo che questa pausa consenta anche ad altri paesi e alle stesse istituzioni europee una ulteriore riflessione su un tema così importante per cittadini e imprese". "L’Italia ha svegliato l’Europa e la decisione del #rinvio su stop ad auto a benzina e diesel è un segnale importante. Mi auguro che ora ci sia una riflessione comune per una competitività sostenibile anche nel settore #automotive". Così in un tweet il ministro delle Imprese, Adolfo Urso saluta il rinvio a data da destinarsi del voto del Consiglio Ue sullo stop alla vendita di auto a benzina e diesel in Europa dal 2035. "Ricordo che la proposta è stata fatta sulla base della neutralità tecnologica e nell'obiettivo di raggiungere l'obiettivo del Net Zero. Siamo in contatto con i Paesi membri sulle nuove preoccupazione emerse per valutare quale sia la strada migliore da percorrere ora". Lo ha spiegato la portavoce della Commissione, Dana Spinant. “L'industria automobilistica dell'Ue è inequivocabile e pienamente impegnata ad affrontare il cambiamento climatico il più rapidamente possibile, lavorando con tutti i partner. Sta facendo del suo meglio per investire massicciamente nell'elettrificazione, costruire la catena del valore verticale, mantenere i posti di lavoro e aiutare l'Ue a rimanere competitiva. Con l'inflazione in aumento e il prezzo delle batterie in aumento per la prima volta in oltre un decennio, l'accessibilità economica rischia di diventare un ostacolo maggiore nella transizione verso emissioni zero. I responsabili politici devono quindi affrontare anche le emissioni della flotta esistente di veicoli su strada". Lo riferisce a La Presse un portavoce dell'Associazione europea dei produttori di automobili (Acea), commentando lo stop al Consiglio Ue al regolamento che vieta le auto a motore termico dal 2035.L'Associazione europea dei produttori di automobili (Acea) rappresenta i 14 principali produttori europei di automobili, furgoni, camion e autobus: BMW Group, DAF Trucks, Daimler Truck, Ferrari, Ford of Europe, Honda Motor Europe, Hyundai Motor Europe, Iveco Group , Jaguar Land Rover, Mercedes-Benz, Gruppo Renault, Toyota Motor Europe, Gruppo Volkswagen e Gruppo Volvo.