21 agosto 2023
Risale al 14 giugno 2023 la notizia dell’approvazione da parte del Parlamento Europeo dell’AI Act (Artificial Intelligence Act).
Tale fatto rappresenta un enorme traguardo a livello giuridico e sociale, ma non costituisce ancora la meta finale di un percorso iniziato nel lontano 2021.
Per la sua approvazione finale, infatti, il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione dovranno discutere ed emendare la proposta presentata, aprendo così la strada ai c.d. triloghi.
Il regolamento costituirà - e, in realtà, già costituisce- un documento innovativo a livello mondiale: è il testo normativo più avanzato al mondo in materia di intelligenze artificiali.
Il documento, tramite un approccio c.d. risk-based, punta a regolamentare l’utilizzo delle AI nei diversi settori della vita quotidiana, siano essi collegati all’ambito privato o pubblico. Si comprende subito che la complessità dell’obiettivo proposto racchiude in sé il preludio di un’impossibilità e un’impotenza normativa dello strumento: non sarà possibile prevedere un testo che racchiuda una normazione di tutti gli utilizzi delle intelligenze artificiali, in tutto i campi dello scibile umano. Seppur fallibile, lo strumento rappresenta un paradigma normativo non solo europeo ma mondiale.
L’AI Act quindi, così come il settore che regolamenta, nasconde rischi e benefici: da una parte cerca di governare i processi innovativi senza tentare di assecondarli, dall’altro ha a cuore il corretto bilanciamento tra i diritti dei cittadini e i possibili utilizzi delle AI.
Il testo affronta dei temi cruciali, quali, a titolo esemplificativo, il divieto assoluto dell’utilizzo del riconoscimento facciale effettuato in tempo reale. L’UE, infatti, vuole evitare così “l’effetto Cina”, ove i diritti dei cittadini vengono calpestati in nome dell’ordine sociale.
L’entrata in vigore del testo definitivo è attesa per la fine dell’anno.