06 aprile 2020
Michela Murgia, scrittrice che sta molto in tv, ha stroncato con disprezzo le canzoni, e le parole delle canzoni, di Franco Battiato. Gusti. Tuttavia la risposta di chi non condivide le opinioni della Murgia non deve essere ritorsiva. Io, per esempio, non ho mai letto un romanzo della Murgia e tengo questa notizia per me.
Michela Murgia è una scrittrice, blogger e drammaturga italiana
Il tema del conflitto è Battiato.
Noi in Italia abbiamo avuto e ancora abbiamo grandi musicisti. Mi ha, ad esempio, colpito che una canzone di Gianni Morandi fosse nel film coreano premio Oscar e che Joan Baez, nel dedicare un canto all’Italia, abbia scelto un’altra canzone di Gianni.
Battiato è tutt’altra cosa. E’ un poeta, ti porta sui saliscendi del mondo, delle culture e della musica facendoti fare esperienze inedite.
E’ un autore non conformista, mai prevedibile, sensibile alla musicalità orientale e alla cultura dei popoli slavi. Poi la voce. Unica. Una voce in cui si sente la sicilianitudine per quella parte in cui essa si trasforma in un dialetto universale del mondo.
Battiato dicono che non stia molto bene. Io lo incontrai all’aeroporto di Bari tanto tempo fa, quando ero deputato, e mi accorsi che mi fissava con insistenza. Non capii se era sorpreso che non lo salutassi considerandomi persona nota (almeno in quell’aeroporto) o perché fossi un fan poco coraggioso.
Probabilmente ero io a fissarlo cercando lo sguardo e un saluto, poi sai la timidezza!
Franco Battiato - Centro di Gravità Permanente
Ricordo una splendida serata barese a casa del sociologo Franco Cassano, mio amico del cuore, quando sua moglie, Luciana, mia amica e insegnante, ci fece ascoltare “cerco un centro di gravità permanente”. Da allora io lo sto cercando con lui.