09 settembre 2022
Il termine deepfake descrive contenuti audiovisivi creati o manipolati con tecniche di intelligenza artificiale note come deep learning. Più precisamente, nella maggior parte dei casi i programmi di deepfake si basano sulle reti avversarie generative (“GAN”); le GAN sono coppie di reti neurali di apprendimento automatico in grado – tra l’altro – di analizzare una serie di immagini e di crearne di nuove con un livello di qualità comparabile. In estrema sintesi, queste reti imparano cercando di migliorarsi a vicenda: il sistema della coppia c.d. “generatore” crea un output (ad esempio, un’immagine) basato sulla programmazione umana iniziale. L’altra rete, il “discriminatore”, è stata programmata per stabilire quale dovrebbe essere l’output corretto; il discriminatore valuta l’output e lo critica. È probabile che gli output iniziali del generatore siano imprecisi; il feedback del discriminatore viene quindi incorporato nel generatore, che continua ad aggiornare i risultati; il ciclo di feedback prosegue finché il generatore non produce dati che il discriminatore ritiene conformi alle aspettative di qualità.