UE: La "Bussola strategica" per la sicurezza e la difesa

14 marzo 2023

Di Giuseppe Leone

L'Unione Europea non è solo, come lo è stata nel passato, una comunità economico-finanziaria, ma nel corso di questi ultimi tempi si è data - e si sta dando - una linea comune in materia di sicurezza e difesa alla luce anche dei recenti accadimenti nel nostro Continente. In questo quadro, nel marzo dello scorso anno, la UE ha adottato la "Bussola strategica" che ha l'obiettivo  di delineare le prospettive strategiche dell'Unione per i prossimi 5-10 anni. In pratica - come leggiamo in un dossier del Senato - la "Bussola" intende promuovere una "cultura strategica condivisa" definendo obiettivi in grado di rafforzare la politica di sicurezza e difesa della UE.
Il documento approvato da Bruxelles in base al nuovo scenario geopolitico si articola in una parte introduttiva ed in quattro capitoli (rispettivamente: Azione, Sicurezza, Investimenti e Partner). Nell'introduzione - oltre che a porre una particolare attenzione alla guerra in Ucraina - si sottolinea che "il mondo è sempre meno libero" e che il quadro delle minacce è in continua crescita, mentre i diritti umani ed i valori democratici sono "sotto attacco"; inoltre, il "multilateralismo efficace" è messo in discussione dallo "sgretolamento dei valori universali" e dagli Stati che promuovono il ritorno della "politica della forza". La "Bussola" evidenzia poi che i focolari di instabilità regionale sono sempre più intrecciati a minacce non convenzionali ed a rivalità tra le potenze sul piano geopolitico. Infine, il cyber e lo spazio sono diventati sempre più campi di concorrenza strategica, con importanti ricadute sulle politiche di difesa e sicurezza.

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In questo contesto - si sottolinea - l'Unione Europea deve consolidare la propria capacità di agire ed allo stesso tempo di rafforzare la propria rete di alleanze attorno al ruolo centrale della Nato ed al rapporto privilegiato con gli Stati Uniti.. Sono dunque necessari una serie di interventi prioritari raccolti in quattro "filoni di lavoro" ai quali sono dedicati i quattro capitoli su menzionati.
AZIONE - Tra gli obiettivi principali evidenziati c'è innanzitutto quello di disporre, entro il 2025, di una "capacità di intervento rapido, fino a 5.000 unità", da utilizzare per le gestione delle crisi esterne. Tra le altre azioni indicate: 1) il rafforzamento delle missioni e delle operazioni PSDC (Politica si Sicurezza e di Difesa Comune); 2) l'irrobustimento delle strutture di comando e controllo comuni; 3) stabilire, entro il 2023, modalità pratiche per utilizzare l'art.44 del Trattato sull'Unione che consente al Consiglio, con decisione unanime, di affidare la conduzione di una missione; 4) aumentare le esercitazioni comuni; 5) accelerare il progetto della mobilità militare.
SICUREZZA - Concerne sia la sicurezza interna che la difesa vera e propria con particolare attenzione rivolta ai domini cibernetico e dello spazio. In questo quadro è necessario rafforzare le capacità comuni di intelligence e le politiche UE in materia di cyberdifesa nonché adottare entro il 2023 una strategia spaziale dell'Unione. Inoltre bisogna migliorare la capacità delle forze armate di supporto alle autorità civili nelle emergenze e nelle calamità. Infine rafforzare entro il 2025 i meccanismi della sicurezza marittima.
INVESTIMENTI - Il capitolo contiene in primo luogo l'impegno degli Stati di incrementare in modo sostanziale le spese per la difesa per colmare le lacune strategiche e ridurre le dipendenze tecnologiche ed industriali dall'esterno dell'Unione. In questo contesto sono proposte una serie di azioni, ovvero: 1) rivedere entro il 2023 i processi di sviluppo e pianificazione delle capacità di difesa; 2) colmare, entro il 2025, le carenze critiche della capacità UE di dispiegamento rapido; 3) sviluppare strumenti aggiuntivi di incentivi per gli investimenti collaborativi tra Paesi; 4) rafforzare la cooperazione nei settori già concordati come prioritari; 5) sfruttare al massimo la cooperazione strutturata permanente ed il Fondo europeo per la difesa.
PARTNER - Le azioni proposte sono praticamente quattro: 1) a livello multilaterale, approfondire la cooperazione con la Nato; 2) a livello bilaterale rafforzare il dialogo in materia di difesa con gli Stati Uniti ed i rapporti con Canada e Norvegia nonché associare maggiormente i partner africani; 3)  analoga iniziativa con i partner orientali; 4) rafforzare la rete dei consulenti militari e degli esperti antiterrorismo nelle delegazioni della UE.