“Cuori Selvaggi” fatti di parole, Leonardo al Salone Internazionale del Libro di Torino

25 maggio 2022

Fondazione Leonardo – Civiltà delle Macchine, l’Associazione Museo della Melara e Fondazione Ansaldo hanno partecipato alla XXXIV edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino come ospiti del Caffè Letterario, angolo di approfondimenti a cura di Museimpresa.
Nello spazio, allestito dalla Lavazza, 25 tra musei, archivi e Fondazioni d’impresa hanno dato vita ad una programmazione ricca di interviste con ospiti, talk ed eventi dedicati al valore del patrimonio storico delle aziende italiane.
 

Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine ha ripercorso le tappe che hanno portato alla rinascita della storica Rivista. Lo ha fatto attraverso le voci dello scrittore Paolo Di Paolo e di Marco Ferrante, direttore di Civiltà delle Macchine.
Fondata nel 1953, la rivista è un luogo di incontro tra due culture: scienza e umanesimo. Diretta dal poeta-ingegnere Leonardo Sinisgalli, divenne uno spazio di dibattito interdisciplinare: scrittori, scienziati, critici e artisti vennero chiamati a dialogare tra loro sui quesiti della modernità. Negli anni crebbe il coinvolgimento con i grandi nomi dell’arte contemporanea, soprattutto sotto la direzione di Francesco Flores D’Arcais. Civiltà delle Macchine, edita da Fondazione Leonardo, è tutt’oggi un importante punto di riferimento per il mondo della letteratura, dell’arte e della scienza. 
“C’è una consapevolezza crescente sull’impatto della questione scientifica sulla nostra dimensione umanistica. Nel mondo di oggi – racconta Marco Ferrante, direttore della Rivista – avanza l’uso della tecnologia, l’intelligenza artificiale, il machine learning, i social media, la digitalizzazione della conoscenza, le tecnologie medicali. E chi si occupa di letteratura deve confrontarsi con questo cambiamento, con le trasformazioni che comporterà. Nella storia di Civiltà delle Macchine, questa trama è un elemento costitutivo. La rivista - rinata nel 2019 con la direzione di Peppino Caldarola - parte da questa consapevolezza. Descrivere il percorso contemporaneo dell’essere umano e delle sue capacità, alle prese con le nuove tecnologie e con lo sviluppo dell’universo digitale”.


L’Associazione Museo della Melara, parte del Sistema Museale e Archivistico Integrato a cura di Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, ha partecipato al panel “Storie di donne che hanno fatto l’impresa”: una bella occasione per confrontarsi sul ruolo delle donne nel mondo del lavoro, attraverso i cambiamenti e le trasformazioni della storia sociale e culturale italiana.
Ospite Alessandra Vesco, l’archivista che con Alessandro Cecchinelli ha curato il volume “Volti dal fondo. 20 voci di donne dall’Archivio Storico OTO Melara”. Il libro, terza uscita della collana editoriale Quaderni dell’Associazione Museo della Melara, vede la narrazione mettersi al servizio della ricerca d’archivio. Storie di donne del passato restituite dalla voce di alcune lavoratrici di oggi: un modo di ricollegarsi a chi ci ha preceduto, di sentire come siamo parte di un’unica, lunga storia.


Due i panel che hanno visto la partecipazione di Fondazione Ansaldo
Il primo, con Raffaella Luglini, Presidente di Fondazione Ansaldo, Eligio Imarisio, autore del libro L’umanesimo industriale nell’Italia d’Otto-Novecento, Antonio Calabrò, Direttore di Fondazione Pirelli e Presidente di Museimpresa e Francesco Morace, sociologo e saggista, è stato: “Cultura Politecnica. Cos'è l'heritage aziendale e come crea cultura”: una conversazione su incroci di competenze, pluralità dei saperi, processi di umanizzazione e innovazione all’interno delle dinamiche aziendali e il loro impatto sulla coesione sociale e territoriale, a partire dai libri L’umanesimo industriale nell’Italia d’Otto-Novecento e Una storia al futuro. Pirelli, 150 anni di industria, innovazione, cultura a cura di Fondazione Pirelli.


Il secondo, con Lucia Nardi, Responsabile dell’Archivio Storico ENI, Lorenzo Fiori, Direttore di Fondazione Ansaldo, Carolina Lussana, Direttrice di Fondazione Dalmine, e il giornalista e musicista Valerio Millefoglie, 
è stato “L’archivio racconta. Storie antiche di imprese moderne” dove si è discusso, a partire dal libro Rex, il sogno azzurro – the blue Riband, dell’arte di conservare e descrivere documenti che ci restituiscono storie, attività che è alla base del lavoro d’archivio, minuziosa e strutturata, contraddistinta da intuizioni e creatività, che permette di raccontare e riportare in vita imprese e personaggi lontani nel tempo.


Non è un caso che le storie di intuizioni imprenditoriali, di passaggi generazionali, di creatività e Made in Italy siano legate al mondo del libro: sono le testimonianze, da tramandare e valorizzare, della cultura politecnica e del forte legame tra tradizione e innovazione che contraddistinguono il saper fare del tessuto produttivo italiano. I nuovi linguaggi di comunicazione, il rapporto tra imprese e grandi artisti e designer, la voce delle nuove generazioni di imprenditori, il ruolo delle donne, protagoniste di grandi storie imprenditoriali, il valore degli archivi aziendali, il turismo industriale: sono solo alcuni dei temi al centro del palinsesto pensato da Museimpresa e dai suoi associati.