Centocinquantasette anni fa, nel 1865, Giulio Verne pubblicava il suo straordinario romanzo “Dalla Terra alla Luna” in cui si narra di un cannone che spara un proiettile con dentro i primi astronauti della storia in grado di raggiungere la Luna. Trentanove anni fa, nel 1983, Francesco De Gregori incideva uno dei suoi pezzi più noti “La donna cannone”. Facendo un gran salto indietro, nel 1686, l'ingegnere Mustaphato Salicio pubblicava quattro incisioni su una sorprendente invenzione utopica relativa ad un mortaio di rame per lanciare con aria compressa bombe-proiettili con dentro almeno una ventina di soldati in grado di espugnare città o fortezze nemiche. La prima palla di cannone umana fu lanciata nel 1877 presso l'Acquario Reale di Londra: si trattava di Rossa Matilda Richter, una ragazza di 14 anni chiamata "Zazel". Venne “sparata” da uno speciale cannone a molla inventato dal canadese William Leonard Hunt (conosciuto come "Il Grande Farini") e successivamente andrà in tournée con il Pt Barnum Circus. Il cannone di Farini utilizzava molle in gomma per lanciare la persona dal cannone, limitando la distanza del lancio.
Nel 1920 il maltese Ildebrando Zacchini, dopo aver letto e riletto una novella di Giulio Verne, realizzò un cannone che utilizzava aria compressa per lanciare la palla di cannone umana, in questo caso suo figlio Hugo. I membri della famiglia Zacchini furono successivamente introdotti nella Hall of Fame del Circo Ringling Brothers. Da allora, tanti i tentativi per sparare uomini e donne sempre più lontani. L'attuale record mondiale per il più lungo volo di un uomo cannone (dalla bocca del cannone al punto più lontano raggiunto nella rete) è di 59,05 m, stabilito da David Smith Jr. durante la trasmissione televisiva “Lo show dei record” a Milano, il 10 marzo 2011, con un cannone lungo 8 metri. È stata calcolata una velocità di 120 km/h, raggiungendo una quota massima di 23 metri. Il padre di Smith, David "Cannonball" Smith Sr., rivendica di aver stabilito il record di 61,06 metri il 31 agosto 2002, presso la Steele County free fair a Owatonna, Minnesota (Usa) volando a oltre 70 miglia all'ora (110 km/h). Con il trascorrere del tempo l’”uomo cannone” si è… evoluto, usando strumenti diversi stabilendo record sempre più sbalorditivi.
L’ultimo exploit è quello stabilito da Eric Teboul, geniale ed eccentrico pilota francese di 60 anni già detentore di record di velocità in molte discipline a due ruote, cioè con motociclette davvero speciali. Nella sua recente esibizione-show all’European Drag Racing Finals 2022 svoltasi la settimana scorsa sulla pista di accelerazione al Santa Pod Raceway (Regno Unito) Teboul è salito per l’ultima volta sul suo bolide sbalordendo per i nuovi record stabiliti. Si tratta di una “special” a due ruote lunga tre metri azionata da un propulsore-razzo alimentato non dalla tradizionale benzina ma da perossido di idrogeno liquido che viene pressurizzato e immesso in una camera riempita con un catalizzatore di decomposizione. Questo fa sì che il liquido si separi in vapore acqueo e ossigeno, creando un carico di calore nel processo. La pressione viene rilasciata attraverso due ugelli posti nel retro della moto. Il tutto ideato e raffinato dallo stesso pilota. Questo motore, con questo carburante particolare, produce una tale energia da lanciare la moto a oltre 450 Kmh in soli 400 metri.
La moto-razzo di Teboul non dispone di una manopola come il tradizionale acceleratore. Il pilota aziona uno speciale interruttore che innesca una reazione capace di trasformare il perossido di idrogeno in vapore acqueo facendo scattare il mezzo come un missile di Cape Canaveral. Come si ferma, poi, questo super bolide a due ruote? Essendo spinta da un razzo, tale spinta non è regolabile e il razzo stesso non può essere spento durante la prova. Di conseguenza, per non trovarsi dopo il traguardo ancora in stato di accelerazione, l’unica via è quella di dosare il combustibile prima dello start. Tagliato il traguardo e spento il razzo, il pilota apre il paracadute, di fatto un complesso aerofreno, azionando contemporaneamente i freni a disco della ruota anteriore.
Davanti a un pubblico entusiasta e teso, Teboul si è lanciato due volte: nel primo passaggio ha completato un quarto di miglio (400 metri) in 5,06 secondi e ha raggiunto una velocità di 263 mph (423 km orari). Nel secondo tentativo, quello ufficiale, ha abbattuto per la prima volta la barriera dei 5 secondi nel quarto miglio fermando il cronometro in 4,97 secondi e superando di poco i 467 km/h. Per fare un paragone: una odierna MotoGP 1000 cc ipertecnologica da quasi 300 CV di potenza e oltre 360 Kmh di velocità copre la stessa distanza in circa 8,5 secondi. Dopo questi ultimi record di velocità c’è chi ha proposto a Eric Taboul un test su una MotoGP. A Bagnaia, Bastianini, Marquez, Quartararo fischiano già le orecchie…