Dopo @Pontifex, l’account Twitter che nel 2012 fece approdare Papa Benedetto XVI sui social, ora è la volta di Papa Francesco che, dopo aver raccolto il testimone di twitter nel 2013, ha inaugurato un nuovo modo di comunicare facendo arrivare la sua voce ( non limitandosi ad un “cinguettio”) su temi importanti e attuali con il suo podcast (ribattezzato Popecast), inaugurato al compimento dei suoi primi 10 anni di pontificato. Durante il suo show radiofonico Papa Francesco ha ricordato i momenti più belli (l’incontro con i nonni di tutto il mondo nel 2014 a piazza S.Pietro) e i momenti più tristi (la guerra in Siria e il conflitto russo-ucraino) del primo decennio della sua missione, raccontandosi secondo la logica dello user-first, propria della comunicazione del Vaticano. La strategia comunicativa della Santa Sede è infatti quella di creare contenuti scaricabili e facilmente condivisibili, utilizzando un approccio che elimini ciò che monsignor Viganò, capo della Segreteria per la comunicazione del Vaticano, chiama «l’arroganza di una comunicazione unidirezionale», favorendo l’ascolto degli altri con mezzi più diretti e veloci. L’idea del Popecast ha dunque lo scopo di proporre le comunicazioni non ufficiali giornalmente facendo sentire la voce di sua Santità e diffondendo argomenti più immediati e fruibili.
L’importanza della comunicazione è sempre stata sentita dalla Chiesa che, con il giornale l’Osservatore romano, pubblicato per la prima volta il 1° luglio 1861, ha dato inizio all’informazione a livello internazionale sulle vicende ecclesiastiche, presentando tutti i testi pontifici e i documenti della Santa Sede, in italiano e nella lingua in cui sono stati pronunciati o scritti. Il forte desiderio della Chiesa di comunicare tramite la stampa, la radio, la televisione, considerati “ strumenti di comunicazione sociale”, portò all’emanazione, da parte dei padri conciliari, del decreto sugli strumenti di comunicazione sociale, Inter mirifica, approvato dal Concilio Ecumenico Vaticano II il 4 dicembre 1963. Dopo lo sbarco su Instagram di Papa Francesco nel 2016, la Riforma dei media vaticani avviata nel 2015 e la nascita di Vativision nel giugno 2020, la prima piattaforma streaming, dedicata a serie TV, film e documentari cattolici, oggi, tramite la rete, la Chiesa ha il modo di interagire nell’immediato promuovendo valori e “formando giovani, nativi digitali, che siano in grado di rivitalizzare i siti web delle parrocchie”(Papa Francesco), orientandoli magari ad un uso più intelligente o anche più ragionato della comunicazione sul network.