Il Fondo “Mario Vedaldi e Maurizio Ferrari” donato al Centro Documentazione Storica Leonardo

17 giugno 2021

Libri e riviste collezionate durante una vita arricchiscono oggi il patrimonio documentaristico aeronautico a disposizione di studiosi e ricercatori del settore.

Maurizio Ferrari è un grande appassionato di volo e di aeroplani. La sua è una lunga carriera in mezzo agli aerei, con la testa sempre alta verso il cielo. Così, da questa passione ha - tra le altre cose - creato una vasta biblioteca tematica che raccoglie dai libri sulla tecnologia aeronautica, che risalgono agli anni ’30, fino a riviste tecniche italiane e straniere più recenti, rilegate per garantirne una perfetta conservazione.

Questa biblioteca, oggi donata alla Fondazione Leonardo – Civiltà delle Macchine e da questa assegnata al Centro Documentazione Storica del Museo dell’Industria Aeronautica di Leonardo, a Torino, si è arricchita nel corso del tempo, crescendo di pari passo all’interesse per il volo di Ferrari. Passione, questa per gli aeroplani, trasmessagli dallo zio, Mario Vedaldi al quale il Fondo è dedicato, con il quale all’età di nove anni fece il suo primo volo all’aeroporto di Roma-Urbe con un monomotore a pistoni Saiman 202, e alimentata poi dal modellismo e la lettura delle riviste di settore.

Ferrari, come tanti ragazzi dell’epoca - parliamo dell’inizio degli anni ’60 - aderisce all’AICA, Associazione Italiana Cultura Aeronautica, supportata dal Ministero della Difesa Aeronautica, fino a diventarne Segretario Nazionale tra il 1963 e il 1967. La formazione scolastica con diploma di Perito Costruttore Aeronautico presso l’ITI G. Galilei di Roma lo conduce naturalmente verso il volo. Nel 1970 è Allievo Ufficiale Pilota di Complemento dell’Aeronautica Militare, volando su MB.326. Successivamente, la sua carriera lavorativa si articola nel settore tecnico aeronautico presso varie compagnie aeree: Itavia fino alla sua tragica chiusura avvenuta nel 1980, poi Alitalia, Unifly Express, Aliadriatica, Air Capitol, Mistral Air, Azzurra Air ed infine Sorem, la società che per un lungo periodo ha gestito i Canadair CL-215 e 415 della Protezione Civile.

Un’esperienza, quella di Ferrari, che attraversa quasi tutto il panorama del trasporto aereo italiano dagli anni ’70 fino all’inizio del nuovo secolo.

Maurizio Ferrari

L’amore per il volo è andato così di pari passo all’attività lavorativa, è diventato infatti istruttore di volo a vela e possessore di licenza di Pilota Privato. Come volovelista ha partecipato a due campionati nazionali, 1974 e 1976, svolti a Rieti; nel 1975 era parte della squadra nazionale italiana nei pre-mondiali di volo a vela in Finlandia. Nel 1977, sempre in Finlandia, era nel team capeggiato da Ferruccio Piludu - detto Ferro - a cui è stato recentemente intitolato il nuovo Aero Club di Volo a Vela de L’Aquila, con il nuovo aliante Caproni Vizzola Calif 21S, conquistando alcuni record italiani di volo a vela.

Con il passare del tempo però per Ferrari era fondamentale che tutto il materiale aeronautico, e in particolare la sua biblioteca, non venisse disperso. È così che contatta Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, dove trova: “una disponibilità, una empatia e una professionalità che non pensavo di incontrare”, come scrive in una simpatica missiva che suggella la “collaborazione” tra la Fondazione, il Centro Documentazione Storica del Museo dell’Industria Aeronautica e il grande appassionato del volo.

La sua biblioteca ora è integrata in quella del CDS di Torino, fa bella mostra di sé tra libri antichi e moderni e contribuirà, come sta già facendo, alla diffusione della cultura aeronautica tra gli studiosi che per le loro ricerche fruiscono del grande quantitativo di materiale d’archivio custodito dal CDS della Divisione Velivoli di Leonardo.
Grazie Maurizio Ferrari, a nome di tutti gli appassionati del volo e della Fondazione Leonardo che, anche attraverso questi preziosi contributi, si fa portavoce di cultura d’impresa.