In tema di digitalizzazione e di sviluppo del 5G l'Unione Europea si è posta obiettivi ambiziosi, ma anche raggiungibili dagli Stati membri. Come leggiamo in un atto della Camera, gli "Obiettivi europei di connettività per l'anno 2030 sono due: 1) connettività di almeno 1 Gbps per tutte le famiglie europee; 2) copertura 5G in tutte le aree popolate.
La strategia adottata, per ciò che concerne l'Italia, si pone in stretta connessione con la realizzazione degli interventi finanziati, per 6,7 miliardi di euro con il PNRR, che prevedono il raggiungimento della copertura dell'intero territorio nazionale con la connettività a 1 Gbit/s , entro il 2026 e lo stimolo alla domanda di connettività ad alta velocità per le famiglie, attraverso sette interventi, due dei quali sono già in corso (previsti già nella Strategia del 2015), ovvero il Piano aree bianche e il Piano voucher, e cinque approvati dal Consiglio dei Ministri il 29 aprile 2021 nell'ambito del PNRR. Si tratta di :
1) Piano "Italia a 1 Giga" (risorse PNRR 3.863,5 milioni di euro);
2) Piano "Italia 5G" (risorse PNRR 2.020 milioni di euro);
3) Piano "Scuole connesse" (risorse PNRR 261 milioni di euro);
4) Piano "Sanità connessa" (risorse PNRR 501,5 milioni di euro);
5) Piano "Isole Minori" (risorse PNRR 60,5 milioni di euro).
L'investimento di cui sopra per i cinque piani è accompagnato da un percorso di semplificazione dei processi autorizzativi tesi a velocizzare la diffusione delle infrastrutture sul territorio e da aggiornamenti della normativa che riconoscano le infrastrutture ad altissima velocità fisse e mobili come strategiche. Per agevolare la realizzazione delle reti infrastrutturali è stato anche istituito il Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture (SINFI). La realizzazione del SINFI è coordinata da Infratel Italia S.p.a, società in-house del già Ministero dello Sviluppo Economico oggi Ministero per le Imprese ed il made in Italy.
E' in corso di sviluppo, poi, una rete pubblica di wi-fi diffuso con il progetto "Piazza Wifi Italia", avviato dal 26 febbraio 2019 per realizzare le nuove aree wi-fi gratuite in tutti i Comuni italiani, con priorità per gli enti locali con popolazione inferiore a 2.000 abitanti e per quelli colpiti da sisma.
A fianco alla "Bussola digitale 2030" nell'atto della Camera si ricordano le proposte di regolamento UE sul mercato unico dei servizi digitali (Digital Services Act) e sulla realizzazione di mercati equi e contendibili nel settore digitale (Digital Markets Act- COM(2020)842); tali proposte sono state esaminate dalla IX Commissione che ha approvato già il 23 giugno 2021 due documenti finali.
Il Decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 207, di attuazione della direttiva (UE) 2018/1972, ha introdotto nel nostro ordinamento le regole del nuovo codice europeo delle comunicazioni elettroniche, che aggiorna le regole per la gestione dello spettro radio per creare un ambiente normativo stabile, migliorare il coordinamento dello spettro, facilitare lo sviluppo di reti 5G e ridurre le divergenze tra le pratiche normative in tutta l'UE.
La concreta assegnazione delle diverse bande dello spettro radioelettrico è stata oggetto di un complessivo intervento normativo di riordino, operato a partire dalla legge di Bilancio 2018 (legge n. 205 del 2017), che ha previsto un calendario di adempimenti nel quadriennio 2018-2022 per arrivare alla riassegnazione delle frequenze della banda dei 700 Mhz, attualmente in uso per le televisioni digitali terrestri (broadcasting), ai sistemi di comunicazione mobile in banda larga senza fili (5G), secondo l'obiettivo stabilito a livello internazionale ed europeo di ridurre la banda assegnata alle trasmissioni televisive per destinarla ai nuovi sviluppi di comunicazione mobile senza fili. Sono state svolte e concluse le gare per l'assegnazione dei diritti d'uso delle frequenze per il 5G.
Diversi interventi hanno poi riguardato la sicurezza cibernetica con particolare riguardo ai dispositivi necessari per la realizzazione della rete 5G.
In materia di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi è stata attuata la direttiva UE 2016/1148, con il decreto legislativo 18 maggio 2018, n 65.
Per quanto riguarda, infine, le nuove tecnologie, con il decreto-legge n. 135 del 2018 sono state introdotte nel nostro ordinamento le definizioni di blockchain e smart contract e la legge di bilancio 2019 ha istituito un Fondo per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, Blockchain e Internet of Things.