L’Apecar, la globalizzazione e il 14 luglio di mio padre

Di Oriano Giovanelli

14 luglio 2020

L'ex presidente della lega nazionale delle cooperative Poletti poi ministro del lavoro con Renzi amava raccontare questa storia. In prima persona e in dialetto stretto emiliano che vi dovrete immaginare perché io non lo so scrivere. “ il mio vicino di casa si chiama Mario e fa il pittore…nel senso dell'imbianchino. E un giorno mi fa. Senti mo tu che vai spesso a Roma , ma cosa dicono di questa crisi che qui non si riesce mica più ad andare avanti. Allora un giorno sono andato a Roma e ho partecipato ad un convegno sulla crisi economica e ho sentito un professore che diceva. “Guardate che è la globalizzazione, non è una crisi ma un cambiamento, bisogna cogliere le opportunità ripensare le aziende, imparare l’inglese, andare all’estero. Allora io sono tornato a casa e ho chiamato Mario. Senti un po’ Mario sono andato a Roma ho sentito un professore e mi ha detto delle cose che finalmente rispondono alle tue domande. Ha detto che è la globalizzazione che devi cambiare, imparare l’inglese e portare la tua azienda all’estero, insomma devi cogliere le opportunità. E Mario...”socmel” ho ben capito portare l'azienda all'estero…si può anche fare…ma io c'ho l'Apecar…”


Mio padre ha 91 anni ha una moglie, mia madre, due figli, due nipoti, tre bisnipoti, l'orto e l’Apecar. Di Apecar ne aveva uno fino a qualche mese fa che era un corpo unico con lui che ci parlava pure. Poi ha cominciato a sentire il peso degli anni, l'Apecar, e mio padre si stava deprimendo perchè più lo faceva sistemare e più quello dopo un po’ riprendeva a fare le bizze. Poverino non ne poteva proprio più. Fino a quando c'è stato il triste distacco. Per fortuna gli è stato offerto immediatamente di comprarne un altro usato praticamente uguale al suo altrimenti sarebbe stata dura sostenere il colpo già che si era dolorosamente separato dalla sua panda rossa dopo averci percorso 15000 km in 25 anni proprio per fare spazio al caro Apecar nel piccolo garage. Invece l’ho visto rinascere, tutto ringalluzzito per poter continuare a muoversi in autonomia andare nell’orto, dal medico e qualche volta in banca per ritirare qualche contante per le spese quotidiane, cosa dite il bancomat? Ma per favore… Ovvero gli unici tre posti che mio padre frequenta. Adesso il 14 luglio deve andare all'ACI in gioco c’è il rinnovo della patente . Non c'è moglie non ci sono figli ne nipoti e bisnipoti. Ci sono solo lui la patente e l'Apecar. Sì lo so è il 14 luglio, c'è la globalizzazione, ma mio padre c'ha l'Apecar come Mario e il 14 luglio si gioca la sua libertà.