Una legge italiana per il digitale

31 ottobre 2023

Di Serena Ricci

La transizione digitale, assieme a quella ecologica, è una delle due direttrici fondamentali per lo sviluppo socio-economico e la sostenibilità dei Paesi membri dell’Unione Europea. E’ compresa nella Missione 1 del PNRR insieme ad altre proposte in linea con gli obiettivi sulla digitalizzazione fissati dall'UE nel Programma strategico per il decennio digitale 2030. La transizione digitale è, inoltre, oggetto di politiche pubbliche che riguardano diversi settori dalle comunicazioni elettroniche, alla sanità, alla pubblica amministrazione, all’istruzione, ai trasporti, alla sicurezza, all’ambiente, all’agricoltura e alla tutela del mare. Il meccanismo di cooperazione annuale che coinvolge la Commissione Europea e gli Stati membri, prevede un monitoraggio, trasparente e condiviso, basato sull'indice dell'economia e della società digitale (DESI) finalizzato a misurare i progressi compiuti verso ciascuno degli obiettivi per il 2030, che saranno oggetto di una relazione annuale da parte della Commissione. 


La dichiarazione sui diritti e i principi digitali, firmata dalla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen il 15 dicembre 2022, delinea l'impegno dell'UE a favore di una trasformazione digitale, sicura e sostenibile, che tuteli in via prioritaria le persone, salvaguardo i loro diritti e proteggendole da contenuti illegali e dannosi quando interagiscono con tecnologie nuove come l'intelligenza artificiale. Le politiche europee del digitale hanno poi prodotto una regolamentazione che riguarda diversi settori: la costruzione delle reti di connettività (VHCN), l'innovazione digitale nella pubblica amministrazione e la promozione dei servizi digitali, sia nel mercato unico dei servizi digitali sia nella concorrenza sui mercati digitali (Data Markets Act), l'accesso, la fruizione e la cessione dei dati, come la trasparenza degli algoritmi, oggetto di regolazione europea (GDPR dell’aprile 2016), il Data Act, del febbraio 2022 per un accesso equo ai dati e al loro uso, il successivo Data Governance Act del giugno 2022, infine il cosiddetto Artificial Intelligence Act, del giugno 2023, che classifica i sistemi di intelligenza artificiale a seconda del livello di rischio per i diritti coinvolti. 


Per quanto ci riguarda, l’onorevole Ascani alla Camera dei deputati e il senatore Nicita al Senato, hanno presentato due proposte di legge nate dalla necessità di una legge annuale per il digitale. Il testo del disegno di legge del senatore Nicita, in particolare, istituisce il Comitato per lo sviluppo digitale e la regolazione, costituito da rappresentanti dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, dell'Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, dell'Autorità di regolazione dei trasporti, del Garante per la protezione dei dati personali, dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, dell'Agenzia per l'Italia digitale. Tale organismo ha il compito, entro il 30 settembre di ogni anno, di predisporre e trasmettere al Governo una relazione annuale sullo stato dello sviluppo digitale nel Paese e sugli ostacoli tecnologici e regolatori nell’utilizzo dell'innovazione digitale. Il Governo è a sua volta tenuto a presentare alle Camere, a seguito della trasmissione della relazione annuale del Comitato, il disegno di legge annuale per il digitale, accompagnato da una relazione illustrativa che evidenzi lo stato di conformità delle nostre politiche digitali a quelle europee. Inoltre l’Esecutivo dovrà promuovere norme di immediata applicazione al fine di rimuovere gli ostacoli all'innovazione digitale, allo sviluppo delle reti e dei servizi digitali, predisponendo norme integrative o correttive di disposizioni contenute in precedenti leggi per il mercato e la concorrenza, esplicitando quali modificare o abrogare. 


La necessità di una legge per il digitale nasce dunque dall’esigenza di fotografare i progressi nell'adozione delle politiche sul tema che rendano più fruibili le nuove tecnologie, ponendosi come obbiettivo il rafforzamento delle tutele e delle garanzie per gli utenti dei servizi digitali. In tal modo si consentirà l'accesso di imprese, utenti, consumatori e lavoratori ad un sistema digitale che ne tuteli i diritti e dei cui benefici si potrà usufruire.