Leonardo per la realizzazione degli orologi atomici all’idrogeno anche per Galileo Seconda Generazione

01 luglio 2021

Provate a pensare cosa possono avere in comune la navigazione astronomica e la navigazione satellitare.
La risposta è: localizzare una posizione con la massima precisione.
E provate ancora ad immaginare, solo vent’anni fa, senza l’ausilio della navigazione satellitare, come si trovava la posizione di una nave in mare aperto e senza punti di riferimento.
Erano necessari almeno venti minuti di tempo per trovare il cosiddetto “punto nave”, ovvero la sua posizione con una approssimazione da 1 a 2 miglia nautiche, mentre oggi, grazie alla navigazione satellitare, la precisione della posizione ha un’incertezza di appena 30 cm ed è immediata.

L’avventura Leonardo inizia nel 1999 quando l’ESA (European Space Agency) decise di dotare i satelliti Galileo con degli orologi atomici di nuova generazione. Ma la principale sfida per Leonardo, oltre alla costruzione dell’orologio all’idrogeno, era quella di renderlo adatto al volo spaziale. In altri termini, l’orologio, doveva essere progettato per resistere alle forti sollecitazioni meccaniche della fase di lancio mentre, nello spazio, doveva resistere al bombardamento delle radiazioni cosmiche presenti fuori dall’atmosfera, in grado di danneggiare i componenti elettronici. Nel 2005, il primo orologio atomico a idrogeno di Leonardo supera tutti i test e, nel 2008, viene lanciato per la prima volta a bordo del sistema Giove B, il primo satellite sperimentale di Galileo. A seguito del successo riportato da Giove B, la Comunità europea decise di finanziare lo sviluppo del sistema di navigazione Galileo e il Passive Hydrogen Maser (PHM) installato a bordo dei satelliti Galileo, realizzato da Leonardo nello stabilimento di Nerviano, diventa il più stabile e preciso orologio atomico mai realizzato per applicazioni spaziali.

Oggi la Commissione europea e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) scelgono ancora Leonardo per la realizzazione degli orologi atomici all’idrogeno di Galileo Seconda Generazione, il sistema di navigazione satellitare dell’UE sviluppato dall’ESA e dall’industria europea. L’azienda ha infatti siglato un contratto con ESA per la fornitura diretta dei PHM dei nuovi 12 satelliti.

Accumulando solo un errore di un secondo ogni tre milioni di anni, il PMH di Leonardo è tra gli elementi cruciali per la superiorità nella precisione che vanta Galileo. Dopo aver lavorato su oltre 70 orologi per la prima generazione di Galileo, Leonardo fornirà due Maser per ogni nuovo satellite e i primi 12 esemplari saranno consegnati già nel 2023. L’azienda metterà inoltre a disposizione le proprie competenze anche per il supporto in orbita.

Oltre 2 miliardi di utenti nel mondo utilizzano già i dati di Galileo per contare su posizionamento e navigazione accurati, accessibili a tutti gratuitamente, e per servizi come la sicurezza del trasporto aereo, marittimo e ferroviario, i settori bancario, energetico, assicurativo, delle telecomunicazioni, del turismo e agricolo. Galileo consentirà anche di migliorare i servizi di ricerca e salvataggio (SAR), riducendo a meno di 10 minuti il tempo necessario per localizzare chi avesse necessità di soccorso anche in mare, in montagna o nel deserto. Infine, Galileo disporrà di due segnali criptati con accesso controllato per enti governativi e operatori di sicurezza.

Nato con l’obiettivo di garantire l'indipendenza dell'Europa da altri sistemi di navigazione satellitare, Galileo promuoverà inoltre la competitività dell'industria europea alimentando lo sviluppo di tecnologie quali l'intelligenza artificiale, i droni, la mobilità intelligente e l'Internet delle cose.