Scienza e politica: un possibile connubio parlamentare

Di Serena Ricci

09 luglio 2021

Nella classificazione aristotelica delle scienze, vengono definite architettoniche quelle che subordinano a sé le altre, guidandole verso un fine unico che prevale sui loro fini particolari. Scienza architettonica per eccellenza è la politica che comprende, come sua parte essenziale e preminente, l’etica e, come sue subordinate, l’arte militare, l’economia e la retorica. Di vitale importanza per ogni decisione politica nelle società contemporanee sono la salute, l’energia, la privacy online , la sicurezza internazionale, la scienza e la tecnologia. È sempre più urgente che il Parlamento italiano, come già avviene in molte altre democrazie avanzate, si doti di una struttura che garantisca un servizio efficiente di documentazione e di consulenza scientifica al servizio dell’attività legislativa. Altri paesi europei (e non) hanno da tempo strutture di questo tipo: Francia, Germania, Olanda, Austria, Norvegia, Svizzera, Danimarca, ma il più noto è il Parliamentary Office of Science & Technology (POST) del Parlamento Britannico, attivo dal 1989. Anche il Parlamento europeo può contare su una simile struttura (STOA). In Spagna il 14 dicembre 2020 la Mesa del Congreso, l'organo di rappresentanza della Camera dei deputati spagnola, ha stabilito che firmerà un accordo per incaricare la fondazione pubblica “Fundación Española para la Ciencia y la Tecnología” (FECYT) di offrire al Parlamento un servizio di consulenza scientifica e tecnologica. A seguito di un impegno di durata triennale, un gruppo di ricercatori spagnoli, costituitisi nell'associazione 'Ciencia en el Parlamento', ha ottenuto che la Spagna si appresti oggi a dotarsi di un ufficio che si occuperà di elaborare rapporti su temi di natura scientifica e tecnologica di interesse per i deputati e per la cittadinanza, su indicazione di un consiglio interno al Parlamento. Sarà compito di quest’ultimo individuare i temi su cui chiedere la redazione di dossier e di relazioni più o meno approfonditi all'ufficio di consulenza scientifica. Illuminanti le parole di Eduardo Oliver, vice presidente di 'Ciencia en el Parlamento', che reputa fondamentale “costruire un ecosistema in cui l'ufficio, così come altri meccanismi che già esistono, lavorino in modo che la scienza sia utile per i politici e per la società”.

Perché quindi non istituire un organismo di consulenza tecnico scientifica anche per il nostro Parlamento? In Italia, nel periodo di emergenza sanitaria, è stato istituito il Comitato tecnico scientifico che svolge funzioni di consulenza al Capo del Dipartimento della protezione civile, in merito all’adozione delle più opportune misure di prevenzione necessarie a fronteggiare la diffusione delle patologie derivanti da agenti virali trasmissibili. Composto da 26 membri, indicati dal Ministro della Salute e dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, il CTS ha esaminato dossier che interessano la vita quotidiana dei cittadini in era COVID 19, muovendo da questioni sanitarie fino a temi relativi al mondo della scuola. Il Comitato esprime valutazioni a carattere scientifico e sanitario, senza affrontare questioni relative ad aspetti politici, economici o di sicurezza. Eppure anche nel nostro Paese avremmo bisogno di istituire un ufficio parlamentare di consulenza scientifica che sarebbe di supporto fondamentale per la stesura di leggi su temi di primaria importanza come le politiche energetiche e ambientali, le infrastrutture e le telecomunicazioni, le politiche sanitarie e gli inevitabili risvolti bioetici. A novembre 2020 si è svolto un dibattito in Parlamento: '5G in Parlamento. Il ruolo della conoscenza scientifica', organizzato all'interno del Festival della Scienza di Genova. In tale occasione si è ricordato come la IX Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera dei Deputati, abbia condotto un’indagine conoscitiva sulla transizione verso il 5G, iniziata nel settembre del 2018 e conclusasi nella seduta del 9 luglio 2020 con la stesura di un documento contenente una panoramica delle opportunità di sviluppo del 5G e dei Big data. In particolare il dossier si concentra su due argomenti: le strategie di mercato che gli operatori del settore delle telecomunicazioni stanno adottando per costruire l'infrastruttura di rete e gli ostacoli che stanno incontrando, e il quadro normativo che aiuterà lo Stato a governare la transizione verso questa nuova tecnologia. Manca però in Italia un servizio di consulenza scientifica che si occupi di approfondire e proporre temi a contenuto scientifico e tecnologico su cui gli organi parlamentari sono chiamati ad esprimersi: il clima, le scelte energetiche, le implicazioni dello sviluppo dell’intelligenza artificiale e dei Big data. Il Parlamento italiano si doti di una struttura di consulenza e documentazione di tal genere, indipendente e al servizio della democrazia, per permettere decisioni solide e informate per il futuro del nostro Paese.