C’è gran movimento in Italia riguardo alle strade, sia sul piano delle regole che su quello della manutenzione, due questioni collegate fra loro con al centro l’obiettivo della sicurezza. Domenica 19 novembre c’è stata la Giornata mondiale del ricordo delle vittime degli incidenti sulle strade. I numeri sono allarmanti. Un milione e 300 mila i morti per incidenti stradali 2022 nel mondo, prevalentemente in Africa, Cina e Sud America. Ma numeri da guerra anche altrove: lo scorso anno, 21 mila morti nell’Unione Europea, 3.159 morti e 223.475 feriti in Italia. Serve una nuova cultura del trasporto, servono nuove regole e nuovi controlli sulle strade. In Italia, entro il 2023 dovrebbe entrare in vigore (il condizionale è d’obbligo mancando alla fine dell’anno poco più di un mese) il nuovo Codice della strada presentato il 18 settembre scorso dal titolare del ministero delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini e approvato dal Consiglio dei Ministri. Obiettivo principale è quello di ridurre il numero degli incidenti sulle strade italiane.
Al centro del nuovo provvedimento c’è la maggior severità delle sanzioni per gli automobilisti, i motociclisti, i ciclisti e i fruitori di pattini indisciplinati. Punizioni più severe per chi guida in stato di ebbrezza, per chi oltrepassa i limiti di velocità, per chi usa i cellulari (è la prima causa di incidenti) e fa uso di sostanze stupefacenti. La distrazione alla guida è la prima causa di incidenti e di morte. Educazione sì ma, punizioni adeguate per chi insiste a sbagliare, ritiro della patente e non solo. Sui reati gravi alla guida, come l’omissione di soccorso o la fuga dopo aver provocato un incidente, il nuovo Codice prevede la revoca a vita della patente.
C’è anche un programma di educazione per i più giovani, che permette ai ragazzi che scelgono di frequentare un corso sulla sicurezza stradale a scuola di ottenere due punti. Infine, il tema dei controlli: il solo inasprimento delle pene, infatti, servirà a ben poco in mancanza di pattuglie sulle strade. Ecco, sulle nuove pene, alcuni esempi:
uso del cellulare alla guida:
- da 422 a 1.697 euro + sospensione patente da 15 giorni a 2 mesi (oggi si va da 165 a 660 euro) per la prima infrazione
- da 644 a 2.588 euro + sospensione patente da 1 a 3 mesi + decurtazione 10 punti
sosta in stalli per disabili:
- tra 165 e 660 per ciclomotori e veicoli a due ruote
- tra 330 e 990 per gli altri veicoli
Sosta in corsie riservate ai mezzi pubblici
- tra 87 e 328 euro per ciclomotori e veicoli a due ruote
- tra 165 e 660 euro per tutti gli altri veicoli.
Il nuovo codice della strada interviene anche sulle questioni roventi dei monopattini - per i quali ci sarà l’obbligo di casco, assicurazione e targa e il parcheggio consentito esclusivamente nelle zone individuate dal Comune - degli autovelox e altri sistemi di monitoraggio della velocità come Velocar e Tutor (“Basta pesare sulle tasche di automobilisti e motociclisti con multe e autovelox spesso posizionati solo per fare cassa e senza migliorare la sicurezza in strada” ha detto Salvini) e la revisione del taglio dei punti patente in caso di superamento dei limiti di velocità. Sui limiti di velocità, resta alta la polemica sui 30 all’ora in città. Pretendere nelle città di viaggiare a 30 allora è la soluzione per il traffico e per l’inquinamento?
Non tutti possono andare in giro a piedi o in bicicletta e quindi ridurre drasticamente nelle città, fino al divieto totale, la presenza di auto, furgoni, moto può portare danni alla collettività: il rischio è la toppa peggio del buco. Altro tassello significato sul tema della sicurezza stradale è l’ufficializzazione sul sito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di nuovi interventi, con un ingente impegno finanziario, per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali e comunali, carrarecce ridotte a colabrodo, tra buche, crateri e rattoppi vari. 162 milioni per i prossimi tre anni per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali e comunali da utilizzare anche per sostituire i guard-rail esistenti con i dispositivi salva motociclisti. Norma importante, quest’ultima, in un Paese come è l’Italia, cha ha il primato in Europa per tasso di motorizzazione di veicoli a due ruote a motore. Oltre 300 in previsione fino al 2033. E poi l’impegno a investire sulla sicurezza stradale. Insomma, l’obiettivo di portare più sicurezza sulle strade pare tradursi concretamente. Educazione e prevenzione per tutti, sanzione per chi sbaglia. Bene. Sarà davvero la volta buona per passare finalmente dalle parole ai fatti?