Tempi Moderni 2050 / Lecce

21 marzo 2022

Con l’appuntamento di Lecce, che si terrà il 30 marzo alle 12:00, presso il Museo archeologico di S. Castromediano, si conclude il ciclo di incontri di Tempi Moderni 2050, un’iniziativa promossa da Fondazione Leonardo - Civiltà delle Macchine, in collaborazione con Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, che ha portato al centro del dibattito pubblico il tema dei distretti industriali e l’importanza, oggi, di un cambio di paradigma produttivo, che riparta dalle competenze, per rivitalizzare il patrimonio materiale e immateriale dei nostri territori. 
Un percorso avviato nel novembre 2021 a Varese – per raccontare una realtà che è stata capace di “inventare” l’industria aeronautica italiana, diventando una vera e propria eccellenza dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza – proseguito il 3 marzo scorso con l’incontro di Bologna - territorio che ha saputo coniugare tradizione e innovazione in sinergia con il sistema formativo – e che giunge, con il dibattito di Lecce, nel cuore del “distretto delle nuove energie” della Regione Puglia. Qui più di 200 imprese - oltre ad associazioni, sindacati, università -  stanno realizzando programmi di ricerca e progetti per innovare e sviluppare le filiere nel settore delle energie rinnovabili. Un esempio del ruolo che i distretti possono giocare come volano della transizione verde
Al dibattito di Lecce, si può partecipare in presenza (CLICCA QUI), oppure seguirlo in diretta streaming su civiltadellemacchine.it.


Il ciclo Tempi Moderni 2050 è la naturale prosecuzione della iniziativa lanciata dalle due Fondazioni nel 2020 - Tempi Moderni 2030 - che aveva posto l’attenzione sulla de-industrializzazione, interrogandosi tanto su cause e conseguenze di tale fenomeno per il tessuto economico e sociale del nostro Paese, quanto sulle migliori strategie per favorire il rilancio e la competitività del settore manifatturiero italiano. Il percorso di Tempi Moderni 2030 si è declinato su tre realtà – Genova, Napoli e Taranto – particolarmente rappresentative per raccontare la de-industrializzazione, ma anche per evidenziare le risorse e le potenzialità che ciascuno dei territori offre per affrontare la fase di transizione che sta affrontando il nostro Paese, dopo anni di stagnazione economica, crisi finanziarie (2008-2011) e, non ultimo, le conseguenze dell’emergenza sanitaria del Covid-19.

In copertina foto di Carlo Elmiro Bevilacqua