Nel mondo si mette sempre più attenzione allo sviluppo della tecnologia, che indubbiamente porta vantaggi, ma comporta anche rischi connessi per l'uso che dei nuovi strumenti messi a disposizione potrebbero fare governi, industrie e privati cittadini. E l'Europa si sta muovendo per ridurre il più possibile questi rischi. In questo contesto, la Commissione europea ha adottato lo scorso 3 ottobre una raccomandazione sui settori tecnologici critici per la sicurezza economica della UE, ai fini di un'ulteriore valutazione dei rischi con gli Stati membri.
La raccomandazione - si legge in un comunicato - trae origine dalla comunicazione congiunta su una strategia europea per la
sicurezza economica, che ha definito un approccio strategico globale in materia nell'Unione e riguarda la valutazione di uno dei quattro tipi di rischio individuato nell'ambito di tale approccio globale, ossia il rischio tecnologico e la fuga di tecnologie. La valutazione dei rischi avrà carattere oggettivo e in questa fase non è possibile prevederne i risultati né le misure di follow-up.
Nella raccomandazione la Commissione presenta un elenco di dieci settori tecnologici critici. Tali settori tecnologici sono stati selezionati sulla base dei seguenti criteri: 1) la natura abilitante e trasformativa della tecnologia: il potenziale e la pertinenza delle tecnologie per l'ottenimento di aumenti significativi delle prestazioni e dell'efficienza e/o di cambiamenti radicali per settori, capacità, ecc.; 2) il rischio di fusione militare e civile: la pertinenza delle tecnologie per i settori civile e militare e il suo potenziale per l'avanzamento di entrambi i settori, nonché il rischio di utilizzo di determinate tecnologie per minare la pace e la sicurezza; 3) il rischio che la tecnologia possa essere utilizzata per violazioni dei diritti umani: un potenziale uso improprio delle tecnologie per violazioni dei diritti umani, compresa la limitazione delle libertà fondamentali.
Dei dieci settori tecnologici critici, la raccomandazione individua quattro settori tecnologici che - si ritiene - abbiano un'elevata probabilità di presentare i rischi più sensibili e immediati connessi alla sicurezza tecnologica e alla fuga di tecnologie: 1) tecnologie di semiconduttori avanzati (microelettronica, fotonica, chip ad alta frequenza, apparecchiature per la fabbricazione di semiconduttori); 2) tecnologie di intelligenza artificiale (calcolo ad alte prestazioni, cloud computing ed edge computing, analisi dei dati, visione artificiale, trattamento del linguaggio, riconoscimento degli oggetti); 3) tecnologie quantistiche (calcolo quantistico, crittografia quantistica, comunicazioni quantistiche, rilevamento quantistico e radar quantistico); 4) biotecnologie (tecniche di modificazione genetica, nuove tecniche genomiche, gene drive, biologia sintetica).
La Commissione raccomanda quindi che gli Stati membri, insieme alla Commissione stessa, effettuino inizialmente, entro la fine di quest'anno, valutazioni collettive dei rischi per questi quattro settori. La raccomandazione comprende alcuni principi guida per strutturare tali valutazioni tra cui la consultazione del settore privato e la tutela della riservatezza. Nel decidere in merito a proposte di ulteriori valutazioni in materia con gli Stati membri su uno o più dei settori tecnologici supplementari tra quelli elencati, o sottoinsiemi di tali settori, la Commissione terrà conto delle azioni in corso o previste finalizzate alla promozione o ai partenariati nel settore tecnologico in esame. Più in generale, la Commissione terrà presente che le misure adottate per rafforzare la competitività dell'UE nei settori pertinenti possono contribuire a ridurre determinati rischi tecnologici.