UE: Digitalizzazione e tutela normativa della E-Privacy

Di Giuseppe Leone

24 luglio 2023

Nell'ambito delle iniziative assunte dalla UE tese ad assicurare un quadro normativo uniforme nel Mercato unico digitale - che garantiscano anche un livello di tutela adeguato alla luce dell'evoluzione delle comunicazioni elettroniche - si colloca una proposta di regolamento per la e-privacy che mira a rendere più efficace il livello di tutela della vita privata e dei dati personali trattati in relazione alle comunicazioni elettroniche, garantendo una maggiore certezza del diritto per poter esercitare la libertà di espressione e di informazione nonché gli altri diritti connessi come il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione.  E' quanto si legge nella "Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione Europea" presentata recentemente al Parlamento dal ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto.


Nel documento si evidenzia che la proposta integra e disciplina il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), precisando le condizioni alle quali è consentito il trattamento dei dati delle comunicazioni elettroniche; inoltre contempla la protezione dell'apparecchiatura terminale dell'utente, aggiorna le norme sul tracciamento on-line ed introduce disposizioni in materia di tracciabilità dei dispositivi. Per quanto poi riguarda il controllo degli utenti finali sulle rispettive comunicazioni elettroniche, la proposta prevede alcune possibilità tese ad impedire la presentazione dell'identificazione della linea chiamante ed aggiorna le norme attuali in materia di elenchi pubblici e comunicazioni commerciali indesiderate, ovvero le spam.
La proposta di regolamento per la e-privacy estende poi l'ambito di applicazione delle attuali norme in modo da considerare non solo gli operatori delle telecomunicazioni tradizionali, ma anche i nuovi servizi basati su internet che consentono di realizzare comunicazioni interpersonali - quali il "Voice-Over-IP" -, la messaggistica istantanea ed i servizi di posta elettronica basati sulla rete.
L'applicazione della nuova normativa - si sottolinea nella relazione - sarebbe affidata alle autorità nazionali di protezione dei dati e l'Italia ha sempre sostenuto - fin dall'inizio del negoziato in materia iniziato sei anni fa, ovvero nel 2017 - che l'effetto del regolamento dovrebbe essere quello di assicurare un quadro normativo uniforme in tutto il Mercato unico digitale della UE, a beneficio degli operatori del settore, realizzando contemporaneamente un elevato livello di fiducia dei consumatori.


In questo quadro il governo - scrive il ministro Fitto - ha attivato da tempo un tavolo di coordinamento che coinvolge tutte le amministrazioni e le autorità competenti auspicando per quest'anno un'accelerazione dei lavori con il Parlamento europeo in vista di una soluzione di compromesso sull'intero testo che sia però soddisfacente per le istituzioni.


L'Italia confida che siano superate al più presto le difformità di vedute con il Parlamento europeo  su alcuni ambiti, come la "data retention" ed il "further compatible processing", essendo consapevole che il grande ritardo della riforma della direttiva relativa alla vita privata ed alle comunicazioni elettroniche comporta non solo una frammentazione del panorama giuridico nella UE, a scapito sia delle imprese che dei cittadini, ma anche l'acuirsi dell'asimmetria tra il titolare del trattamento dei dati e l'utente/consumatore.