25 maggio 2021
In autunno ci sarà un turno di elezioni comunali molto importante. Come sempre chi si occupa della superfice delle cose lo interpreterà come una sorta di sondaggio politico nazionale e ne discuterà fino alla noia nei talk show. Ma la verità è un'altra, nelle elezioni comunali si decide buona parte della vita vera di milioni di persone che poco ha a che fare con il mesto teatro della politica nazionale. In controtendenza l’8 maggio sul Corriere il vicedirettore Polito apre un tema mica da poco. Nessuno sembra voler prendersi la responsabilità di fare il Sindaco e in particolare il Sindaco di una grande città. Troppi rischi e poche soddisfazioni. Debiti tali da rendere le città sempre ad un passo dal dissesto, grandi responsabilità personali esposte all’invadenza del magistrato di turno che non vede l’ora di finire sui giornali salvo che poi ti cerca per farsi cancellare una multa o sistemare un parente, nessuna copertura assicurativa rispetto a responsabilità che in caso di “incidente” (chi fa sbaglia ed è la ragione per cui in questo paese si preferisce non fare) possono rovinare una incolpevole famiglia, indennità di funzione falcidiate dal populismo e da chi pensando di ingraziarsi la bestia se l’è portata in casa, nessuna copertura politica da parte dei partiti di appartenenza ormai evaporati, nessun cursus honorum garantito (in vero non c’è mai stato). Certo è più facile fare carriera politica, sempre che la politica possa essere una carriera, frequentando qualche circoletto chiuso, corti togate e non, palazzi romani importanti, piuttosto che mettendo le mani nella cruda realtà, governando una città. Tutto vero. Talmente vero che la prova del nove sembra darla il Magnifico Gaetano Manfredi. Rettore, rettore dei rettori, ministro, accompagnato da un buon nome e ottime relazioni nella Roma che conta. In una lettera motiva il suo NO alla candidatura a Sindaco di Napoli offertagli dal centro sinistra. Dice che Napoli è in pre-dissesto, non ha personale qualificato a sufficienza, le società dei servizi sono in piena crisi e fanno molta fatica ad erogare servizi accettabili. Scusi magnifico ma lo scopre ora? E in che condizioni crede abbiano governato De Magistris, Raggi, Orlando, De Caro per dire i sindaci delle grandi città del centro sud? Lei invoca una legislazione speciale per Napoli, amo talmente tanto quella città che mi imbucherei in Parlamento per votarla come voterei una legge che metta definitivamente al sicuro la capitale del mio paese o le città di frontiera nella lotta alla criminalità organizzata che si alimenta di situazioni in cui chi governa non riesce a garantire servizi dignitosi alla popolazione. Ma questo comporta di dire Si, io ci sono perché amo davvero la mia città. Sono disposto a spalare merda 24 ore su 24 per tirarla fuori dalla sua condizione, unitevi a me e facciamolo insieme. So che è difficile ma ci voglio provare proprio perché dalla mia città ho avuto tanto. Capisco che in tanti uffici non arriva il rumore della vita vera e non si ha questa percezione. Ma fare il sindaco è innanzitutto una questione di appartenenza, ti deve entrare nella pelle prima che nel cervello e se non ti entra meglio lasciare stare, non tutti possono fare le stesse cose. Probabilmente Manfredi pur manifestando sentimenti sinceri verso la sua città semplicemente non è adatto a quel ruolo. Potrebbe chiedere a Bassolino come trovò Napoli quando iniziò la sua esperienza. Comunque Polito e Manfredi un merito lo hanno. Con i loro scritti hanno contribuito ad accendere un faro sulla realtà di chi amministra le città, quel faro che i tanti sindaci di comuni piccoli e medi non riescono ad accendere. Quindi Magnifico anche se non farà il sindaco continui a spendersi perché il faro non si spenga e si batta perché si torni a dare rispetto e dignità a chi governa i comuni del nostro paese e soprattutto che arrivino risorse adeguate a quei servizi da cui dipende così tanto la vita quotidiana delle persone.