In occasione dei 70 anni della rivista "Civiltà delle macchine", il comune di Roma ha deciso di intitolare una via all'interno dell'Urbe alla rivista fondata nel 1953 da Leonardo Sinisgalli.
Una intitolazione promossa dalla giunta capitolina che in questi giorni dedicherà alla rivista della Fondazione Leonardo una via nella Capitale.
“Sono molto soddisfatto per la decisione della Commissione Consultiva di Toponomastica di dare il suo via libera all’intitolazione alla rivista ‘Civiltà delle Macchine’ di una via prospicente la sede romana di Leonardo, quella che è conosciuta ora come via dei Radar. ‘Civiltà delle Macchine’ è infatti una rivista con una lunga storia, ha recentemente compiuto 70 anni, nata per essere luogo di incontro e dialogo tra due culture: quella scientifica e quella umanistica e che oggi è un’interessante piattaforma di confronto tra scrittori, scienziati, critici e artisti, chiamati a discutere su alcuni dei quesiti fondamentali della modernità e dell’innovazione, all'insegna del pluralismo.”
Così l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor ha commentato l'intitolazione di una via nel comune di Roma alla rivista "Civiltà delle macchine" in occasione dei 70 anni dalla sua fondazione.
La Fondazione Leonardo ha festeggiato, infatti, i 70 anni della rivista sia con una cerimonia pubblica che si è tenuta al Maxxi, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, di Roma, sia attraverso l'ultimo numero della "Civiltà delle macchine" che ha voluto celebrare questo anniversario raccontando la storia e le idee della rivista. Un anniversario che è stato al centro del numero di febbraio della rivista diretta da Marco Ferrante, con cui si sono voluti raccontare questi 70 anni di attività culturale ricostruendo la storia della testata attraverso i ritratti dei suoi direttori, il ruolo nel dopoguerra di fronte alla necessità di un connubio tra grandi imprese e cultura, il confronto tra scienza e umanesimo, e le sfide del digitale e del presente. Un numero che ha ospitato, tra gli altri, i contributi del presidente Luciano Violante, di Mariarosaria Taddeo.
Celebrazioni che non vogliono solo rilanciare i temi fondamentali del dialogo tra valori umanistici e cultura scientifica, ma anche cercare di creare una prospettiva umanistica per affrontare i cambiamenti del mondo del digitale e delle innovazioni dell'Ai, la cui azione è stata valorizzata e rilanciata, tra gli altri, anche dai partner istituzionali, come, in questa circostanza, il comune di Roma che ha voluto valorizzare e celebrare l'attività svolta dalla "Civiltà delle macchine", iniziata nel 1953, attraverso una intitolazione toponomastica nella Capitale.
Una intitolazione promossa dalla giunta capitolina che il direttore Marco Ferrante, ha così commentato: "settanta anni fa nasceva Civiltà delle Macchine, le macchine sono cambiate e la rivista prova a spiegare il rapporto con le nuove macchine digitali. È bello sapere che a distanza di settant’anni la memoria della fondazione della rivista dovuta a Leonardo Sinisgalli sia ancora così viva e che il comune di Roma le dedichi il nome di una strada". Una promozione della memoria della rivista e del suo fondatore nella capitale che il direttore Ferrante ha sottolineato proprio per la sua valenza simbolica, sia per l'attività di sensibilizzazione svolta sia per l'importanza di Roma nella vita di Sinisgalli, per cui "Roma fu il terzo luogo in cui visse la sua vita, dopo la Lucania e Milano". Sottolineando, infine l'importanza del confronto tra i valori umanistici e i temi dello sviluppo tecnico per raccontare i nuovi cambiamenti della società digitale tramite la "Civiltà delle Macchine".