Civiltà delle Macchine n. 3 2019

L’individuo deve tornare al centro di progetti che abbiano orizzonti di lungo periodo. Questo è il tema di una lunga intervista ad Alessandro Profumo nella sezione “Pensieri Lunghi” dedicata al rapporto tra impresa e società. Sullo stesso argomento, a trent’anni dalla pubblicazione la rilettura de “Le mosche del Capitale”, il romanzo sul mondo dell’industria italiana scritto da Paolo Volponi. Quindi l’eterna attualità del topos fantozziano.

La storia. Mario Desiati racconta il ritorno alla terra dei figli dei metalmezzadri. Tra la fine degli anni Sessanta e gli anni Ottanta, tutto cambia nelle campagne intorno a Taranto.

In “Futuri” la contrapposizione tra umano e non umano attraversa i dialoghi con Massimo Cacciari e Luciano Floridi.

Ancora, Giulio Giorello ci mostra come i Paperi della Walt Disney si siano districati, nel corso degli anni, tra le “due culture”, quella tecnico-scientifica e quella umanistica, arrivando persino a scoprire il metilene ‎CH2.

Nel segno della lezione sinisgalliana, infine, i disegni dei bambini della Scuola Caulino di Vico Equense per il Progetto Leonardo, portano un po’ di tenerezza sulle pagine della nostra rivista. Radici per una nuova civiltà dell’infanzia.

 

In questo numero

Fenomenologia di Fantozzi

Di Pietrangelo Buttafuoco e Gianbattista Vittorioso

Pulcinella è la fame, Pantalone è l’avarizia, Arlecchino è la furbizia mentre Fantozzi – nel solco di Carlo Goldoni – è il posto fisso

Aerospazio, Difesa e Sicurezza. Orgoglio italiano

Di Giovanni De Gennaro

Alla fine del II millennio a. C., in Egitto, il tessitore Hapù pubblica in un papiro un annuncio di ricerca di uno schiavo fuggito offrendo una taglia. Con l’occasione scrive questa frase: «Il negozio del tessitore Hapù, dove si tessono le più belle tele di tutta Tebe, secondo il gusto di ciascuno»