Rinasce la rivista che integrava il dialogo tra differenti saperi, accompagnando e appassionando tanti lettori in un periodo importante della storia del nostro Paese, quello della ricostruzione e dello sviluppo economico: torna “Civiltà delle Macchine”.
La nuova “Civiltà delle Macchine” è una rivista in continuità con la precedente, una rivista che vuole idealmente stringere un legame tra passato e futuro per aiutare a gestire il cambiamento continuo e sempre più veloce, che intende promuovere un nuovo Umanesimo industriale per diffondere la conoscenza, anche per vincere paure e rifiuto verso il nuovo, riflettendo su ciò che la trasformazione digitale sta comportando, infine valorizzando la tecnologia, “quella che serve”, quale mezzo ideale per contribuire al raggiungimento di un fine: un bene “comune”.
La rivista porta nel titolo, oggi come sessant’anni fa, due termini che, uniti, ne caratterizzano la missione.
“Civiltà” rappresenta la conquista di una società che raggiunge un livello culturale evoluto e lo vive in equilibrio e con armonia, “Macchine” rappresenta il frutto instancabile del lavoro della mente dell’uomo, capace di realizzare congegni sempre più evoluti e perfezionati che consentono di compiere operazioni predeterminate con risparmio di fatica e di tempo.
Macchine che hanno contribuito e continueranno a contribuire allo sviluppo della civiltà e al raggiungimento di livelli culturali ancor più evoluti, e auspicabilmente di maggior equilibrio e migliore armonia.