Alluvione record in Brasile, foto e-GEOS per coordinare i soccorsi 

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Ricoperti d'acqua 336 comuni su 497: mezzo milione di case senza corrente

Una vasta regione del Brasile sommersa dall'acqua. Lo stato del Rio Grande do Sul, nella zona meridionale del paese sudamericano, è stato messo in ginocchio da un'alluvione con pochi precedenti nella storia per ampiezza del territorio coinvolto. Sono 336 su 497 i comuni interessati alla crisi idrogeologica, per un totale di 115mila sfollati e quasi 80 morti. Ma la situazione è in continua evoluzione. Per monitorare l'evolvere dell'emergenza e per mappare i territori coinvolti, giocano un ruolo determinante le immagini satellitari scattate dalla costellazione COSMO-SkyMed e fornite da e-GEOS al Copernicus Emergency Management Service Rapid Mapping, nella sala crisi di Roma.

L'𝐄𝐦𝐞𝐫𝐠𝐞𝐧𝐜𝐲 𝐌𝐚𝐧𝐚𝐠𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐢𝐜𝐞 𝐑𝐚𝐩𝐢𝐝 𝐌𝐚𝐩𝐩𝐢𝐧𝐠 del consorzio guidato dalla società controllata dal gruppo Leonardo e dall'Asi è stato attivato per produrre una prima stima approssimativa dei danni, misurare l'estensione complessiva delle inondazioni, ma soprattutto per fornire ai soccorritori indicazioni indispensabili in uno scenario ormai compromesso. 

Il caos regna anche nella capitale dello Stato, Porto Alegre, dove vivono 1.5 milioni di persone. Nella fase critica dell'emergenza, i residenti sono saliti sui tetti nella speranza di essere salvati mentre altri in canoa o piccole imbarcazioni percorrevano strade diventate fiumi. Le tv di tutto il mondo hanno trasmesso le immagini apocalittiche della distesa d'acqua che ricopre per intero la metropoli. Oltre 3.000 fra soldati, vigili del fuoco e soccorritori sono impegnati per raggiungere quanti sono rimasti intrappolati senza acqua corrente o elettricità.

Una delle immagini satellitari fornite da Copernicus

Una delle immagini satellitari fornite da Copernicus per monitorare i fiumi nei pressi di Porto Alegre

Le piogge sono cominciate sabato 27 aprile, martellando per giorni lo stato brasiliano, tra la costa e il confine con l'Argentina. Lo stato di allerta nazionale è stato dichiarato lo scorso 2 maggio, quando la pioggia accompagnata da un vento di tempesta ha cominciato a causare le prime inondazioni. Nel primo giorno di alluvione 15mila persone sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni. Il giorno successivo ha ceduto una diga idroelettrica, contribuendo a peggiorare la situazione. Mezzo milione di case è senza elettricità e 839 mila senza acqua. Molte strade sono state inghiottite dal fango, travolte dalla piena: in tutto sono 113 quelle impraticabili. Il comparto produttivo dello stato - quarta economia del Paese - è distrutto.

La tecnologia satellitare impiegata nella gestione dei soccorsi viene utilizzata innanzitutto per delineare la vastità della catastrofe ed offrire all'autorità preposte al coordinamento dei soccorsi le prime, fondamentali coordinate operative.

Il servizio Copernicus è stato attivato nella mattinata del 3. Da allora i satelliti inviano immagini con aggiornamenti continui sulle varie aree interessate all'alluvione, e in particolare segnalano lo stato dei fiumi e dei bacini idrici che potrebbero esondare o comunque innescare ulteriori problematiche. In questa fase il ruolo di e-GEOS è decisivo. La società italiana è infatti Prime Contractor di un consorzio formato da Telespazio Iberica, GAF, ITHACA, SERTIT, CLS e GMV.