25.08.2023 Redazione Futuri Probabili

Futuri umani: fra Metaversi e speranze

Sono strumenti-ambienti sulla soglia. Mezzi e messaggi fra l’oggi e il domani, tra presente e futuro. Sono il Web 3 e l’Intelligenza Artificiale, futuri ma già presenti, al centro dell’incontro “Futuri umani: fra Metaversi e speranze”, tenutosi ad agosto 2024 nell’ambito del Meeting di Rimini.

Roberto Battiston, fisico e già Presidente della Agenzia Spaziale Italiana, Massimiliano Nicolini, direttore del dipartimento Ricerca e Sviluppo Olimaint, Andrea Simoncini, Vicepresidente Fondazione Meeting e Professore di Diritto Costituzionale all’Università di Firenze e Luciano Violante, Presidente della Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, s’interrogano sul futuro dell’umano partendo dalle sollecitazioni delle generazioni più giovani. Dai loro dubbi, timori, inquietudini, entusiasmi.

Sono i ragazzi e le ragazze che hanno preso parte al progetto di ricerca di Fondazione Leonardo “2030/2040 Futuri Probabili”, realizzato col sostegno di Intesa Sanpaolo, e presentato al Meeting da Marco Casu, coordinatore del Progetto e Ginevra Leganza, ricercatrice presso la Fondazione Leonardo - Civiltà delle Macchine.
Partire dai giovani significa lambire quella soglia che separa l’oggi dal domani, giacché “quel che per noi è futuro per loro è già presente”, come sottolinea Luciano Violante, ponendo poi l’accento sulla necessità di una “pedagogia del digitale”, che renda consapevoli i giovani di potenzialità e rischi del Web. E che riassesti la centralità dell’umano.

La stessa tecnologia infatti, a maggior ragione nel passaggio da Web 2 a Web 3 è, a dispetto di ogni facile e pessimistica intuizione, un elemento dell’umano e per l’umano. Lo spiega bene Massimiliano Nicolini quanto l’avatar biometrico, che sostituisce l’account e rende così possibile l’accesso al Web senza il bisogno di un intermediario, essendo l'avatar stesso l'elemento portante di una rete distribuita e non più centralizzata, sia conforme all'unicità dell'individuo.

Ma l’intelligenza artificiale stessa, spiega ancora Roberto Battiston, è il frutto di un complesso calcolo umano – troppo umano – e tutt’altro che artificiale: ChatGPT è una potentissima tecnologia che nasce da tabelle di accoppiamenti fra lettere dell’alfabeto. 26 lettere che si incontrano più o meno spesso e che formano parole. 

Dapprima dubbie e via via più sensate grazie alla capacità di guardare indietro. Ma dietro queste parole – e dietro questo senso – non v’è alcuna intelligenza della macchina. Piuttosto, vi è l’uomo. In carne e ossa.
“L’intelligenza artificiale non ha morale”, spiega ancora il fisico, e tutti quei semafori rossi di frasi non accettabili dalla Chat altro non sono che il frutto di un lavoro di migliaia di persone. Migliaia di uomini che nel dark web hanno identificato l’impubblicabile e hanno consentito di adeguare la Chat alle esigenze di mercato.

Comprendere cos’è nascosto dietro affascinanti parole come Metaverso e Intelligenza Artificiale è complesso. Assai grande è il rischio di ingannarsi o demonizzarle, di leggerle in chiave apocalittica. Ma forse è anche più semplice. Essenziale è piuttosto comprenderle, queste tecnologie, per percorrere la curva della storia – dall’oggi al domani – con consapevolezza. Proprio perché il futuro non accade. E oltre ogni antico sogno, neppure si prevede. Il futuro si può solo costruire. E per farlo occorre partire dal confine e dalla conoscenza.

Credits Copertina: Redazione Futuri Probabili