30.08.2022 Giuseppe Leone

Wi-Fi: gli interventi per il suo sviluppo diffuso

Lo sviluppo di una rete pubblica wi-fi diffusa e gratuita di accesso ad internet è una delle priorità non solo dell’Italia ma dell’Europa intera.

E nel nostro Paese, nel corso degli ultimi anni, sono state molte le iniziative dirette a “stimolare la domanda di servizi digitali”. Infatti, già sul finire del 2018 (nella seduta del 25 ottobre), il Cipe ha assegnato 100 milioni di euro per lo sviluppo del wi-fi e delle tecnologie emergenti (intelligenza artificiale, blockchain, internet delle cose).

Nel quadro del progetto già esistente “Wi-fi.Italia.It” – che ha l’obiettivo di consentire una connessione wi-fi libera nei comuni italiani – il Ministero per lo Sviluppo Economico ha avviato nel febbraio del 2019 il progetto “Wifi Italia” per il quale è stato previsto un finanziamento di 45 milioni di euro per realizzare le nuove aree wifi gratuite in tutti i Comuni della Penisola, con priorità per quelli aventi una popolazione inferiore a 2.000 abitanti e per quelli colpiti da sisma, ai quali era già stato destinato un finanziamento di 8 milioni di euro poi esteso ed ampliato a tutti i comuni italiani.

Per ciò che concerne lo stanziamento di 100 milioni, la delibera Cipe ha definito la sua suddivisione in base agli interventi da effettuare per lo sviluppo dei servizi digitali. In pratica, 45 milioni sono stati destinati per il completamento del progetto Wifi.Italia.It, con particolare attenzione alla copertura dei piccoli comuni e delle zone periferiche delle comunità (piccole, medie e grandi), ivi comprese le azioni di comunicazione volte ad informare i cittadini e le comunità locali coinvolte. Altri 45 milioni sono stati stanziati per favorire i progetti di sperimentazione, ricerca applicata e trasferimento tecnologico, anche con la collaborazione degli enti locali, relativi alle tecnologie emergenti quali blockchain (in pratica un registro digitale le cui voci sono raggruppate in blocchi, concatenati in ordine cronologico, e la cui integrità è garantita dall’uso della crittografia), intelligenza artificiale, internet delle cose, collegate allo sviluppo delle reti di nuova generazione. I restanti 10 milioni sono ripartiti in parti uguali (5 e 5) per: 1) azioni di rafforzamento amministrativo volte al popolamento del Sistema informativo nazionale; 2) lo sviluppo della fase II del progetto Wifi.Italia.It, ovvero all’ampliamento della rete wifi federata nei luoghi dell’arte, della cultura e del turismo. L’operatività di questa rete ha avuto inizio già del 2017 e l’accesso gratuito è consentito con un’unica identificazione da parte degli utenti.

Al 2019, invece, risale l’incarico, assegnato a Infratel Italia, per lo sviluppo della rete Wifi Italia e sempre tre anni fa è stato approvato il “Piano tecnico operativo Piazza Wi-Fi Italia”. Il cronoprogramma prevedeva la fase realizzativa del piano tra il luglio 2019 ed il dicembre 2021. Al progetto hanno aderito (dati del 24 maggio 2019) 2.413 Comuni mentre le convenzioni firmate con Infratel per l’avvio delle procedure per l’installazione dei punti wi-fi erano 835. Già al primo luglio del 2019 il servizio era stato attivato in 100 comuni. Da rilevare che da marzo 2020 il progetto è stato esteso anche alle strutture sanitarie ed ospedaliere. Le previsioni erano di installare 5 mila “Access Point Wifi” gratuiti negli ospedali pubblici.

Questi i primi passi per arrivare ad uno sviluppo diffuso del wi-fi, ma tanti altri devono essere ancora fatti per arrivare alla copertura dell’intero territorio nazionale.