27.03.2024 Di Redazione

Tra poesia e scienza, quando Ungaretti battezzò la Civiltà delle Macchine

Giuseppa Cederna legge la lettera che il poeta scrisse per il primo numero della rivista fondata da Sinisgalli 

Nel 1953 Giuseppe Ungaretti, uno dei principali poeti del XX secolo, aveva già scritto alcune delle sue opere più importanti. Era dunque considerato il padre nobile della poesia italiana. A lui si rivolse Leonardo Sinisgalli, poeta-ingegnere e critico d'arte, fondatore della rivoluzionaria rivista "Civiltà delle Macchine", per avere sul primo numero una sorta di viatico intellettuale per una missione ambiziosa: fondere cultura umanistica con lo slancio industriale e tecnologico di un'epoca laboriosa come il secondo dopoguerra.

Giuseppe Cederna, attore e scrittore italiano noto al grande pubblico soprattutto per l’interpretazione nel film “Mediterraneo” diretto da Gabriele Salvatores, interpreta per Fondazione Leonardo un passaggio delle riflessioni di Ungaretti, suggeritegli - come scrive nella lettera - “dal progresso moderno, irrefrenabile della macchina”.