28.03.2024 Helga Cossu

Come si spiega il futuro ai giovani? Cingolani presenta l'outreach di FL

Intervista all’amministratore delegato di Leonardo Spa, primo socio della Fondazione Leonardo: “Come azienda abbiamo il dovere di raccontare l’importanza della tecnologia e dell'innovazione per il progresso della società e per la difesa della pace" 

“Learning the Future”, interpretare il futuro per offrire ai giovani le giuste coordinate del presente: con questo obiettivo la Fondazione Leonardo, da quest’anno Ente del Terzo Settore, cambia la propria immagine e rinnova l’impegno nel promuovere i temi della scienza, della tecnologia e dell’innovazione. Il sito Internet di Fondazione Leonardo – Civiltà delle Macchine diventa così una piattaforma per disseminare contenuti multimediali e promuovere iniziative di outreach destinate al mondo della scuola e dell’università.

L’amministratore delegato di Leonardo Spa, socio fondatore di FL, illustra in un’intervista con la direttrice generale Helga Cossu le finalità dell’iniziativa: “Outreach vuol dire raggiungere l’esterno

Noi abbiamo in questo momento il ruolo sociale come azienda multinazionale della Difesa e della Sicurezza di spiegare all’esterno l’importanza della tecnologia per il progresso della società ma anche l’importanza quanti operano per difendere la pace. Lo vediamo in un momento difficile come quello attuale”. 
Cingolani si sofferma poi sulla scelta di identificare la Fondazione Leonardo come un organismo filantropico, un ente del Terzo Settore: “Queste cose che vogliamo fare devono essere gratuite, noi le vogliamo offrire ai giovani e a una società che speriamo sia interessata a capire di più la tecnologia”. 


E ancora, parlando nello specifico di comunicazione digitale, l’AD di Leonardo ha illustrato la strategia del nuovo hub: “Siamo in un momento in cui i social hanno distrutto il concetto di fonte scientifica. Sono nate assurdità come chi sostiene che la Terra è piatta o che i vaccini fanno male. Bisogna organizzare un controcanto, però basato sulla serietà, sull’informazione e sul metodo scientifico. Dobbiamo spiegare alle nuove generazioni in maniera chiara, facile, con metodologie avanzate e linguaggi digitali adatti ai giovani, le cose meravigliose che è possibile fare con la tecnologia, attirando ragazzi e ragazze nel curriculum STEM, scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, di cui ci sarà un bisogno crescente nei prossimi anni nel mondo dell’industria proprio in virtù della transizione digitale ormai avviata da tempo”.