08.11.2023 Mauro Morra

Il telescopio Euclid illumina l'universo oscuro

Per questa missione è stato realizzato un Consorzio composto da oltre 2000 scienziati provenienti da 300 istituti in 13 paesi europei, oltre a Stati Uniti, Canada e Giappone.

L'Agenzia spaziale Europea ha diffuso le prime immagini arrivate dal telescopio spaziale Euclid, realizzato con il contributo della NASA e la collaborazione dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e diverse università italiane. 
L'importanza di queste immagini è data dalle grandi capacità tecnologiche che ha il telescopio di creare una vera e propria mappa 3D dell'Universo.
Con uno specchio del diametro di 1,2 metri, ha il compito di studiare la materia oscura e l'energia oscura, dove circa il 95% del nostro cosmo ne è costituito.
Partiamo dalla famosa Nebulosa Testa di Cavallo, distante "solo" 1.500 anni luce da noi. Nella nuova osservazione di Euclid, l'obiettivo è cercare pianeti deboli della massa di Giove, così come giovani nane brune e piccole stelle.

La Nebulosa Testa di Cavallo

Il gigantesco ammasso di galassie del Perseo, a 240 milioni di anni luce da noi mostra almeno 1.000 galassie e più di 100.000 più lontane sullo sfondo. Molte di queste galassie non erano mai state osservate. Alcune sono tanto distanti che la loro luce ha impiegato 10 miliardi di anni per raggiungerci. Una rivoluzione per l'astronomia. Attraverso la mappatura, la distribuzione e la forma di queste galassie, gli scienziati potranno capirne di più su come la materia oscura ha modellato l’Universo. Euclid osserverà numerosi ammassi di galassie come Perseo attraverso il tempo cosmico, rivelando l’elemento “oscuro” che li tiene insieme.

L’ammasso di galassie del Perseo

Pensando alle spirali, la foto della Galassia IC 342 – già rinominata "Galassia Nascosta"- ci fornisce prospettive per la comprensione dell’influenza invisibile della materia oscura e l’energia oscura che hanno su di esse. Grazie alla sua visione a infrarossi, Euclid ha scoperto, tramite l’osservazione delle sue stelle, che è un sosia della nostra Via Lattea.

Galassia a spirale IC 342

Grazie all’ambizioso progetto di creare una mappa 3D dell'Universo, Euclid osserverà la luce proveniente dalle galassie fino a 10 miliardi di anni luce. C’è da dire che la maggior parte delle galassie nell’Universo non hanno forma regolare e risultano essere di “piccole” dimensioni. La prima galassia nana irregolare osservata da Euclid si chiama NGC 6822 e si trova nei pressi del nostro sistema solare, a soli 1,6 milioni di anni luce dalla Terra.

Galassia irregolare NGC 6822

L’ultima immagine  mostra l’ammasso globulare NGC 6397. Questo è il secondo ammasso globulare più vicino alla Terra, situato a circa 7800 anni luce di distanza. Gli ammassi globulari sono costituiti da centinaia di migliaia di stelle che restano relativamente vicine grazie alla gravità. Anche su questo Euclid ha un primato, infatti nessun altro telescopio oltre a lui può osservare un intero ammasso globulare in una sola osservazione, e allo stesso tempo identificare così tante stelle nell'ammasso.

In questa immagine le stelle ci raccontano la storia della Via Lattea e dove si trova la materia oscura.

Ammasso globulare NGC 6397

"Il contributo alla missione Euclid è stato ed è uno dei maggiori impegni dell’ASI in questi anni. Abbiamo coordinato le attività con ESA e con le altre agenzie nazionali, guidato le industrie nazionali nella realizzazione dei contributi italiani agli strumenti di Euclid e nello sviluppo del Science Data Center italiano. ASI ha, inoltre, supportato il team scientifico, in particolare per la responsabilità della gestione del Science Ground Segment della missione che svolge l’importante ruolo di produrre i dati finali della missione, come queste spettacolari immagini, sforzo cui partecipa direttamente anche il centro SSDC di ASI”.
Barbara Negri, Responsabile del Volo Umano e Sperimentazione Scientifica dell’Agenzia Spaziale Italiana

“Le centinaia se non migliaia di galassie visibili nello sfondo di ciascuno dei campi osservati, danno una misura di quello che sarà possibile ottenere dalla scansione di più di un terzo del cielo”.
Anna Di Giorgio, Coordinatrice le attività italiane per la missione Euclid dell’INAF.


“Le prime splendide immagini che Euclid ci ha inviato ci danno conferma dell’enorme potenzialità di questo nuovo strumento nell’esplorazione dell’universo” 
Luca Stanco, Coordinatore contributo INFN a Euclid

Credits Immagini: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi; CC BY-SA 3.0 IGO