La parola poetica, quella più pronta a rischiare, si spinge a carpire le interferenze tra sfera letteraria e politica nello scritto di Valerio Magrelli che apre la sezione dedicata al rapporto tra poesia e democrazia; lo stato di salute dei regimi democratici e delle loro leadership viene indagato in una sezione ricca di interventi, tra gli altri, quelli di Angelo Panebianco, Sofia Ventura, Serena Sileoni ed Alessandro Pajno; la debolezza delle istituzioni, il crollo demografico e le future trasformazioni energetiche sono tutti fattori con cui il sistema capitalistico dovrà fare i conti, di questo si parla nella terza parte del numero (Pietro Reichlin, Valeria Termini, Alessandra De Rose, Marcella Panucci e Alessandro Aresu).
Infine, il rapporto con la scienza, tra l’inarrestabile fenomeno delle fake news e le loro implicazioni con la politica (Antonio Nicita), l’importanza dell’empatia (Laura Boella), fino ai cambiamenti dei sistemi di voto (Francesco Clementi) e il conflitto tra rappresentanza democratica e comunità scientifica (Alessia Ciarrocchi). Apre l’ultima sezione, il testo di Antonio Pascale.